C’è pure qualche piccolo cruccio nelle parole soddisfatte del presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi al termine della tre giorni napoletana e della sua prima volta al Tennis Club Napoli: «Non avevo dubbi sulla riuscita dell’organizzazione. Poi da queste parti siamo stati accolti in maniera meravigliosa anche a Torre del Greco. Non dimentichiamo che la Campania per moltissimi decenni è stata la regione leader del movimento tennistico italiano. E che prima o poi deve e può tornarlo ad essere. Ma prima bisogna superare i problemi del comitato regionale, che è commissariato dall’anno scorso». Binaghi, ingegnere cagliaritano che proprio una settimana fa ha incassato il quarto incarico consecutivo al vertice della Fit (con quasi il 95 per cento dei voti, ma era candidato unico): «Qui a Napoli ho avuto la conferma che Seppi è davvero un campione maturo e che Fognini ha un talento mostruoso. Sono due treni che possono farci volare in alto e che potrebbe presto entrare in piazza stabile nella top 20. Ma penso che da qui a qualche anno potremmo tornare ai vertici della Davis con una squadra di buonissimo livello».
Due movimenti che corrono a velocità diverse: da una parte le donne, dall’altro gli uomini. «Questione generazionale, ma faccio un pronostico: abbiamo un paio di campioni giovanissimi che se tutto andrà bene ci porteranno ai livelli raggiunti dalla Errani e da tutte le altre azzurre». Inutile insistere sui nomi, anche se Binaghi sembra aver fatto l’identikit del 16enne Gianluca Quinzi. «Bisogna lasciare ai giovani il tempo di maturare in serenità. Con Seppi, Fognini e Bolelli abbiamo comunque colmato la mancanza di giocatori di punta che possano trainare un movimento, a cui affidare per almeno un decennio le chiavi del tennis italiano». Spiega anche quello che sogna per il sorteggio Davis del prossimo anno: «Non voglio un avversario facile, ma nemmeno una corazzata. Spero solo di trovare una squadra che ci consenta di migliorarci perché per esperienza non si cresce quando si affronta il Cile ma neppure quando si gioca contro la Repubblica Ceca».
Non ha esitazioni a promuovere l’organizzazione di Napoli. «Nulla è andato storto, mi spiace solo che contro avevamo il piccolo Cile. Un pubblico di questo genere merita di vedere in azione la Spagna di Nadal o la Serbia di Djokovic». E poco importa se al momento saremmo sfavoriti: «E chi lo dice? In Davis tutto è possibile. Soprattutto se giocassimo a Napoli». Ed è per questo che Binaghi si lascia andare a un impegno: «La Federazione è pronta a portare qui le azzurre di Fed Cup, dalla Vinci alla Errani, dalla Schiavone a Pennetta. Aspettiamo solo di conoscere le prossime avversarie e poi vedremo».
Ottimista e sorridente. Binaghi si fa scuro in volto solo quando parla della situazione del tennis campano: «Abbiamo commissariato il comitato regionale lo scorso anno e la situazione contabile è stata di tale assurda gravità che ci ha spinto a presentare una denuncia alla Procura della Repubblica. Vogliamo che si faccia luce sulla gestione degli ultimi anni del comitato campano».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro