Aurelio De Laurentiis ne ha fatto un suo cavallo di battaglia. “Se avessimo un altro fatturato, allora potrei fare dei ragionamenti diversi” ripete spesso il patron per giustificare i mancati investimenti del suo Napoli. Rafa Benitez ha ripreso il tema ma in maniera diversa, in chiave costruttiva. “Quando devi competere con club che hanno più strutture, più storia, più titoli e fatturato, per ridurre questo gap devi fare quasi tutto perfetto – ha ribadito il tecnico spagnolo -. Le squadre che hanno più soldi possono comprare più giocatori e durante le partite hanno rose più forti con giocatori che possono farti vincere. Io però ho fatto l’esempio del Valencia e del Liverpool perché allora, pur non essendo ricchi come le big, riuscimmo a vincere lavorando spalla a spalla”.
Fuori metafora, Benitez ha ribadito a De Laurentiis che l’unica strada possibile per far crescere il Napoli è investire su strutture e vivaio oltre che sulla squadra. Solo così si può far crescere il fatturato, ossia il totale effettivo dei ricavi che un club di calcio ma anche una azienda, può totalizzare in un anno solare. Senza scomodare Bayern Monaco, Real Madrid o Barcellona, per farsi un’idea della strada da seguire basta guardare alla Juventus, la società che ha dominato in Italia nelle ultime tre stagioni. E ci è riuscita attraverso gli investimenti.
Proprio così: dal 2010-2011, il club di Agnelli ha investito sul mercato oltre 300 milioni di euro incassandone 153. Questo l’ha portato ad avere un passivo di quasi 150 milioni ma ha continuato a vincere raffinando le sue strategie di mercato e ingaggiando giocatori a parametro zero come Pirlo, Pogba o Llorente. A questo quadro va aggiunto lo stadio di proprietà, il primo in Italia. Lo Juventus Stadium è costato quasi 130 milioni di euro, cifra che i ricavi della struttura (già 70 milioni di euro sino al 2013), dove è sorto anche il Museo del club, ammortizzeranno negli anni successivi. Il fatturato, dunque, si innalza grazie agli investimenti, condizione imprescindibile per vincere sul campo. Perché spese e vittorie sono legati indissolubilmente. De Laurentiis, invece, ha investito 241,4 milioni di euro nelle ultime cinque stagioni, quasi 60 meno della Juventus, incassandone però 167,4 con un saldo negativo di 74 milioni, la metà di quello bianconero. Non solo: nonostante un bilancio chiuso a giugno 2014 con 237 milioni di euro di ricavi, il Napoli resta economicamente legato ad introiti occasionali come le cessioni o la qualificazione alla Champions League.
Perciò la prossima stagione, senza l’accesso all’ex Coppa Campioni o la cessione di un pezzo pregiato, il bilancio potrebbe paradossalmente essere in rosso di 15 milioni. Lasciando alle chiacchiere del patron sul fatturato l’aspetto di un paravento di comodo.
Fonte: Cronache di Napoli.
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