Che si fa? Eh già: la giostra del mercato gira freneticamente e il piano d’intervento è lì sul tavolo dell’Hilton, nelle stanze di Castelvolturno, nella testa di De Laurentiis e in quella di Bigon e di Mazzarri, nei pensieri sparsi che s’accavallano da otto anni e che puntualmente vengono raccolti. Che fa il Napoli è tra le pieghe d’un mercato preso d’infilata, infilandovi centro il colpo di Edu Vargas, e ora vissuto da spettatore (dis)interessato: accada quel che accada.
LA MEGLIO GIOVENTU’- E allora, spalancate le carte d’identità, date un’occhiata, e poi lasciatevi cullare dalla strategia che ha portato Hamsik e Cavani, Lavezzi e Gargano, Fernandez e Vargas. La meglio gioventù, per ora, è Lorenzo Insigne (21), un talento che Zeman sta trasformando in gemma rara, terzo di sinistra offensivo che si sta impadronendo della fase difensiva, un genietto di proprietà del Napoli, monitorato di settimana in settimana, anche lunedì sera all’Adriatico, mentre con Immobile demoliva il Verona. A Pescara c’è un maestro di calcio che sta facendo di ragazzotti alle prime armi l’Italia del futuro: poi si vedrà, certo, ma ora Marco Capuano (21) è un altro finito nel taccuino di Bigon, come Antonio Balzano (25) esterno ambidestro. Si osserva, si memorizza, si studia e si aspetta giugno.
CASA MAREK- Il passato che ritorna è Brescia, cioè casa Hamsik, ma anche casa Santacroce, casa Mannini, un appezzamento fertile nel quale il Napoli è andato a raccogliere. Rapporti idilliaci, grande simpatia tra Corioni e De Laurentiis e poi una terra assai amica di Maurizio Micheli, il capo degli osservatori, che qui è vissuto a lungo, scoprendo quanto sia bravo Omar El Kaddouri (22), origini marocchine ma passaporto belga, centrocampista multiuso che Corioni ritiene prossimo persino a Zidane ma che nei registri di chi va in giro a prendere appunti viene ritenuto persino un potenziale mediano centrale, con propensione alla regia. E’ in fase evolutiva e Bigon ha già lanciato la sua rete per cominciare a imbrigliare il Brescia.
MADE IN FRIULI- Ricapitolando otto anni di Napoli si nota che l’asse più robusta è con Udine, stadio Friuli, l’epicentro di molti affari. Sedersi a un tavolo è niente e basta poco e De Laurentiis e i Pozzo lo hanno fatto, persino in gite in barca. Mehdi Benatia (25) è una certezza bianconera, coma Mauricio Isla (23): ed entrambi sono ipotesi valutate (eventualmente) in chiave estiva da Bigon, che intanto tenta di capire i margini di intervento per arrivare a Candreva (25), ma in prestito.
I SALUTI- Ma il mercato è tant’altro ancora, soprattutto in uscita, la voce che al Napoli interessa maggiormente, per sfoltire un organico in cui c’è materiale umana in quantià in qualsiasi settore del campo: a Castelvolturno, allo stato, sono in in ventisei, con abbondanza in vari ruoli. Ignacio Fideleff (23), con il rientro di Britos, è il «terzo» mancino: piace all’Internacional di Porto Alegre, potrebbe persino rientrare al Newell’s Old Boys. Mario Santana (31) è tra il Cesena e il Siena e comunque ormai ai margini del Napoli, con la valigia in mano. E c’è Donadel che piace al Parma. Cristiano Lucarelli potrebbe andare addirittura in India, lo dice il suo procuratore Carlo Pallavicino su Twitter. Meno dodici: qualcosa può succedere!
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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