C’è un mondo intero che si muove: come se fosse una palla, va, che rotola. C’è un universo, pure un sommerso, che sfugge: e ora che il mercato sta per partire (ufficialmente) va governato. Ci sono gli acquisti, ci sono le cessioni, ci sono le comproprietà che poi spariranno e che andranno definite, ci sono i prestiti, ci sono i contratti in scadenza: c’è un Napoli che vive, dunque, è non è solo quello che – magneticamente – si lascia attrrarre dall’annuncio dell’affare, perché un club è altro ancora. Ci sono (almeno) altri cinque “colpi” nell’aria: due centrocampisti, un attaccante che sia il vice di Higuain, magari un uomo da sistemare tra le linee e, poi si vedrà, un difensore (un altro). Ma quando il gioco comincerà a farsi duro, vabbè, a quel punto sarà indiscutibile mettersi duramente a giocare. Per ora, c’è una quantità industriale di lavoro nel quale è racchiuso tutto il Napoli, ma proprio tutto, tra sogni e qualche incubo, tra desideri e tentazioni, tra attese e strategie: perché il mercato è ampio.
ARRIVI. Il blitz di Bigon a Londra ha un doppio senso: prenotare Janmaat (25), scoprire i margini d’intervento per Klaassen (21), opzionare due possibilità per il futuro, allungare le mani sulla qualità e comunque tener lì l’idea. Le trattative, semmai, nasceranno un giorno, quando tutto sarà terribilmente più chiaro, ma giocare d’anticipo è una soluzione che può agevolare, può togliere dagli impicci, può risolvere situazioni altrimenti complesse. La pista Janmaat è buona sia a destra che a sinistra, assicura vibrazioni ad alta velocità, serve per abbondare sugli esterni, che poi a gennaio prossimo si svuoteranno della presenza di Ghoulam – impegnato in coppa d’Africa – e che dunque avrà bisogno di almeno quattro autorevoli esponenti in organico. Ma a Benitez piacciono anche i giocatori “doppi”, quelli in grado d’essere autorevolmente lucidi in varie interpretazioni del copione: Klaassen ha sensibilità tecnica e un fisico rilevante e una polidericità che conquista e un’elasticità che lo spinge ad inventarsi o centravanti o seconda punta, dunque la sintesi perfetta del vice-Higuain e dell’erede di Pandev. Eccho perchè l’Olanda.
CESSIONI. Poi c’è quell’altro capitolo per il quale serve un album: chi può partire, chi deve, chi è già partito e non sa se torna, ignaro del proprio destino; è la variabile impazzita di queste settimane torride che si stagliano all’orizzonte: tre contratti già scaduti; diciassette prestiti che vanno dalla A di Allegra alla V di Vargas; tre prestiti con diritto di riscatto e uno con l’obbligo e poi le comproprietà. Non ci sarà da annoiarsi….
Fonte: Corriere dello Sport
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