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Bigon: “Il futuro è dalla nostra parte”

Il ds azzurro: "Sto per firmare il rinnovo del contratto"

Se Lazio-Napoli era stata annunciata come la sfida diretta per il terzo posto, quindi decisiva per la volata Champions, l’incontro del “chi si ferma è perduto”, allora il Napoli ha perso la grande occasione. Non una come tante, ma l’unica che avrebbe mostrato concretamente la rinascita dei colori partenopei dopo la caduta nelle incertezze all’indomani dell’eliminazione europea di Londra, regalando così la gioia di trascorrere una serena Pasqua.  Il Napoli invece nell’uovo ha trovato una sorpresa deludente: a sette giornate dalla fine del campionato il senso della sua stagione potrà essere espresso vincendo la sfida non più con una diretta concorrente, la Lazio, ma anche con l’Udinese, Ora per il Napoli sono 16 le partite disputate lontano dallo stadio San Paolo con un bilancio di 5 vittorie, 6 pareggi e 5 sconfitte; 23 i gol fatti e 11 quelli subiti.

FUORI CASA NON VA – E l’insufficienza di risultati utili in trasferta annulla qualsiasi missione di abbordaggio al terzo posto. Davanti i microfoni sfilano tutti i giocatori ma nessuno si ferma a parlare. Poi arriva il direttore sportivo del Napoli, Alberto Bigon: «Succede che è un momento dove i risultati ci penalizzano un po’. E anche la prestazione di oggi, il pareggio con il Catania, sono partite che non vincerle veramente è strano, vieni in casa della terza in classifica praticamente la metti sotto, domini in lungo e in largo poi ai primi errori subisci: è un momento in cui non girano gli episodi. Comunque la squadra sta abbastanza bene, crea il gioco, per il futuro siamo abbastanza fiduciosi».  Un Napoli che attraverso le parole di Dzemaili al termine della prima frazione di gioco si era comportato diligentemente: controllando il gioco e chiudendo il primo tempo recuperando lo svantaggio. C’è un’azione sotto la lente d’ingrandimento degli interpreti napoletani: Cana spinge Pandev nella sua area di rigore, il contatto incriminato si è visto ma per l’arbitro Mazzoleni l’irruenza dell’albanese sul macedone Pandev non era da sanzionare. Questo è il pensiero di Bigon: «Sicuramente è un periodo in cui o facciamo degli errori individuali che normalmente negli anni nono abbiamo fatto, e sono errori magari di disattenzione un po’ strani per quello che siamo noi, o subiamo degli eurogol come nel caso di Mauri o nel caso del rigore subiamo un infortunio tecnico individuale». 
LA CHIAVE – Lazio-Napoli, l’aggressività tattica contro l’esperienza. Il primo tempo ha confermato questa lettura. Nel secondo invece il Napoli si è sgretolato. «Ma noi abbiamo la forza di ripartire al più presto, non dimentichiamoci cosa hanno fatto questi ragazzi negli ultimi tre campionati. In squadra ci sono dei campioni che hanno avuto una continuità che le altre squadre di livello come noi non hanno avuto simili giocatori. Perciò non dobbiamo né deprimerci né pensare che sia un momento particolarmente negativo. E’ un momento in cui le cose non girano bene, ma ripeto il gruppo ha la voglia di ripartire. Sul campo abbiamo dimostrato di avere più gioco e di essere più propositivi, oggi ci ritroviamo con un pugno di mosche in mano. Abbiamo avuto una stagione particolarmente intensa e nessuno dimentica all’obiettivo della finale di Coppa Italia che è un pensiero che questa squadra ha, e poi quando dicevamo che la Champions ti porta vi qualche punto abbiamo visto che è successo al Milan che ha perso contro la Fiorentina e forse lo scudetto».  Quindi il pensiero ora si sposta verso la gara interna di mercoledì prossimo contro l’Atalanta: «Noi non abbiamo mai mollato, a sette punti dal terzo posto ma con sette gare da disputare non si sa mai quello che può accadere». L’ultima riflessione, è sul rinnovo del proprio contratto. Bigon è ermetico, ma soltanto in apparenza: «E’ una scelta della società, dunque la notizia deve darla eventualmente il presidente. Sarebbe indelicato se mi esprimessi io». 
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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