Attraverso il suo consueto editoriale il giornalista di Libero Fabrizio Biasin ha fatto il punto sulla situazione in casa Napoli. Ecco le sue parole:
“C’è il paradosso della squadra stra-prima in classifica che soffre (ma vince) e quella seconda che attacca e attacca e attacca (ma perde). De Laurentiis è bravo e ha buone idee, ma se vuole realmente insidiare i pluri-campioni d’Italia (l’ottavo titolo di fila della Juve è ormai una formalità) deve fare un passo avanti. E uno dice: «Sì, deve spendere! Spendere! Spendere!» e certo quello può essere un buon punto di partenza, ma soprattutto deve cambiare mentalità, impostazione e certamente deve invertire le priorità.
Al momento nella testa del numero 1 del club prevale la volontà di avere una squadra ai vertici, senza che però l’ambizione faccia a pugni con l’”esigenza”. E “l’esigenza” è quella di ottenere utili, cosa difficilissima a certi livelli e che, infatti, praticamente riesce solo a lui. Oh, parliamoci chiaro, quest’ultimo è un grande merito: stare nelle parti altissime della classifica e riuscire pure a guadagnare dei soldi (da Cavani a Higuain fino ad Hamsik, le plusvalenze non sono mai mancate), ma allo stesso tempo è il limite che stronca ogni velleità e certifica perché tra la Juve e la sua più diretta rivale non ci sia una semplice solco da colmare, semmai una voragine. Lo dicono i sei punti persi su sei negli scontri diretti, ma ancor di più il fatto che per stare a livello dei primissimi per 38 giornate serve più di una “grande rosa con un grande allenatore”, serve un patron che metta davanti il club a tutto il resto.
Questa cosa contrasta con tutto quello che è accaduto negli ultimi anni in Italia: i grandi presidenti – dal compianto Sensi fino a Berlusconi e Moratti – si sono fatti da parte quando hanno capito di non poter più reggere determinate spese “a perdere”, altri come Pozzo stanno a galla perché hanno diversificato (nella ricca Premier League) e perché comunque non inseguono il successo ad ogni costo. Resta solo lui a certi livelli, De Laurentiis: combatte con la potentissima famiglia Agnelli e ora deve stare attento all’arrivo dei cinesi (Zhang) e degli americani (Elliott), dice a tutti «faremo sempre di più», ma deve fare i conti con uno stadio non all’altezza e con istituzioni «nemiche». In più ci si mette lui in prima persona: azzecca mercati e allenatori ma troppo spesso perde la pazienza e invece di “consolidare”, preferisce “ricominciare”. E così facendo riesce sempre a ottenere buoni risultati, talvolta ottimi, ma costringe chi vuol bene al Napoli a farsi venire l’ulcera nella speranza remota che là davanti decidano di rallentare per chissà quale motivo”.
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