Napoli-Inter, ci siamo. Partita da scudetto e la mente torna al passato, ai grandi match anni ’80 con campioni come Rummenigge e Maradona in campo e allenatori come Trapattoni e Bianchi in panchina. Proprio l’ex allenatore degli azzurri, con una parentesi anche in nerazzurro, ha parlato delle possibilità delle due squadre ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com. Difficile pronosticare che alla quattordicesima giornata Inter e Napoli si sarebbero affrontate da prima e seconda della classe: “Un Napoli da scudetto me lo aspettavo fin da inizio stagione. Ha dato continuità a un progetto già ben sviluppato negli anni precedenti. L’Inter era in fase di costruzione, quindi era un po’ meno pronosticabile vederla in testa dopo tredici giornate. Però, visto quanto i nerazzurri hanno speso sul mercato, non mi stupisce. Tenendo in considerazione il fatto che la Juventusveniva da quattro scudetti consecutivi e aveva cambiato tre giocatori importanti e quindi si sarebbe trovata ad affrontare i problemi di modulo e di affiatamento, legati a questo cambio generazionale, era ipotizzabile che ci sarebbero state sorprese in vetta. Si sapeva che Napoli eRoma sarebbero state lì insieme a una outsider, e tra quelle più credibili c’era proprio l’Inter”.
Tanti i calciatori acquistati dai milanesi questa estate, c’è un giocatore chiave? “L’Inter è una squadra che cambia molto spesso interpreti da una partita all’altra. Tra i nerazzurri non c’è un giocatore fondamentale. Quello che fa veramente la differenza è la solidità della squadra, giocano molto sul risultato, senza concedere nulla all’avversario. In questo momento, se proprio vogliamo trovare una pedina imprescindibile, dico Handanovic, che spesso è stato decisivo. Penso che la squadra di Mancini possa reggere in testa fino alla fine, perché è una serie A anomala. Non c’è nessuno che domina il campionato e uno dei team più accreditati sta già avendo difficoltà. Vincerà chi avrà meno problemi nel corso dell’anno e da questo punto di vista i nerazzurri sono favoriti perché non hanno le coppe e hanno un organico molto importante. Se nel corso del campionato arriveranno dei ‘microtraumi’ loro potranno recuperarli più facilmente proprio perché non dovranno spendere energie su altri fronti”.
Gli azzurri sono i più credibili rivali dell’Inter? “Il Napoli è una realtà. E’ la squadra che sta giocando il miglior calcio in questo momento e non mostra sbavature in nessun reparto. Non a caso è lì e sia gli azzurri che l’Inter meritano le posizioni che hanno, i numeri parlano chiaro. Il Napoli giocava bene anche le passate stagioni. Si vede però la mano di Sarri che è stato capace di dare un’organizzazione difensiva di prim’ordine e grande solidità e i risultati si vedono. Chi sarà più decisivo? Io guardo nell’ottica della squadra, che fa un gioco quasi perfetto. Un giorno può risolverla Higuain, un altro Insigne, ciò che fa sempre la differenza è l’ossatura del Napoli. Lo stesso discorso vale per l’Inter, segnano a turno e poi mantengono il risultato grazie al gioco di squadra. Paragoni con il mio Napoli? Non ha senso”.
La squadra di Sarri ha fatto benissimo anche in Europa: è la principale candidata alla vittoria finale dell’Europa League? “E’ sicuramente attrezzata per vincere, ma non sarà facile. Fino alle semifinali è una ‘coppetta’ che non dice niente. Poi bisogna vedere il lotto di squadre che arriva in semifinale, se c’è qualche grande squadra, che magari è delusa dall’andamento del campionato, allora si fa più dura, perché riversano in Europa tutte le energie e la concentrazione. Però il Napoli è attrezzato per dire la sua, anzi per vincere questa Europa League”.
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