Il caso-Mazzarri, il caso dei casi di un finale di campionato che fino a un paio di settimane fa sembrava già scritto e che in un clic è diventato più complesso nella stesura, è diventato ormai uno dei contorni quotidiani del menu calcistico italiano. Resta, non resta; va alla Juve, alla Roma o in Spagna: questo è il problema. Inutile girarci intorno. «Ma è anche inutile fare drammi: è un film visto e stravisto». Ottavio Bianchi, 68 anni, tecnico dell’accoppiata Coppa Italia-scudetto (il primo) e della Coppa Uefa, nonché direttore tecnico nell’anno di Lippi allenatore, non fa una piega.
Tutto normale? «Certo, ho vissuto anche io questa storia. Proprio a Napoli: non volli firmare il rinnovo nel corso del campionato, perché preferivo farlo a bocce ferme, e scoppiò il caos».
Mazzarri ha altri due anni di contratto e… «La fermo subito: nel calcio i contratti non contano nulla. Ma non giudico la situazione, anche perché non conosco cosa tecnico e presidente si sono detti e si dicono».
Mazzarri ha ribadito che del futuro parlerà a fine stagione: cosa significa secondo lei? «Impossibile dare interpretazioni».
Magari attende i programmi del club per convincersi? «Partiamo da un presupposto: la prossima stagione vale un esame di laurea, perché dopo un campionato così positivo ti aspetti una crescita ulteriore. E anzi, mi pare che sia proprio la società a parlare in questo senso: dunque, non credo che per restare a Napoli bisogna farsi convincere».
Fatto sta che questa situazione continua a tenere banco. «Sì, ed è tutto logico. A Napoli, poi, è più che normale: è una piazza difficile come poche, piena di pressioni, e dunque l’allenatore deve cucirsi questo vestito addosso e farsene una ragione. Che vinci o che perdi, si parlerà sempre tanto, ma l’importante è non perdere di vista l’obiettivo: è vero che finora la squadra è andata benissimo, ma è sbagliato alzare le mani prima del traguardo. Non bisogna sciupare tutto nel finale».
Pare che la Roma e la Juve siano le corteggiatrici più assidue di Mazzarri. «Devono rifondare, non possono più sbagliare, ma in questo momento sono nel pieno di una grande confusione. Che io sappia, cercano tanti tecnici. E sa che le dico? Quando portai Lippi a Napoli, io feci trapelare un altro nome per depistare tutti…».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
S.D.
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