I colleghi de Il Mattino hanno intervistato l’ex allenatore del Napoli Ottavio Bianchi in merito alla sfida di domani tra Roma e Napoli. Ecco le parole del tecnico apparse sull’edizione odierna del quotidiano:
Su Roma-Napoli? “E’ una partita indecifrabile, mi auguro che sarà spettacolare e non nervosa.”
Come definirebbe la sfida? “E’ un duello tra due deluse. Mi aspettavo soprattutto di più dalla Roma dopo le premesse dello scorso anno. Entrambe, in ogni caso, sono partite in estate con dichiarate ambizioni di lottare per lo scudetto e invece si sono subito distanziate nettamente dalla Juve, che paradossalmente sta vincendo il quarto tricolore consecutivo con maggiori facilità rispetto ai tre precedenti.”
Chi rischia di più? “Entrambe. Se dovesse perdere, il Napoli sarebbe ormai fuori dalla lotta al secondo posto e forse anche per il terzo. Non qualificarsi per la prossima Champions League significherebbe avere un danno economico enorme. Certo, rispetto alla Roma gli azzurri hanno la possibilità di salvare la stagione puntando su Coppa Italia ed Europa League, e vincendo quest’ultima andrebbero comunque in Champions. Non è da meno la Roma: in caso di sconfitta e di contemporanea vittoria della Lazio a Cagliari sarebbe scavalcata e, conoscendo l’ambiente romano si consumerebbe un vero e proprio dramma sportivo.”
In che condizioni arrivano le due squadre a questo confronto? “Preoccupate, la Roma decisamente di più perché le difficoltà sin qui l’hanno consumata. Tuttavia anche il Napoli rischia molto, perché poteva avere più punti, buttati qua e là con le piccole. Tante gare sciupate sono il segnale di una mancanza della maturità che serve per vincere lo scudetto.”
Roma-Napoli è anche la sfida tra Garcia e Benitez. “Dipende dai calciatori. Un allenatore bravo è quello che fa andare al massimo la macchina, ma l’auto bisogna averla. Tuttavia Benitez è un fior di allenatore, la Roma di Garcia l’anno scorso ha giocato un ottimo calcio. Entrambi però hanno imparato molto bene come ci si comporta in Italia, cambiando rotta strada facendo. Prima si rifiutavano di parlare di arbitri e avversari, adesso si appellano a questi alibi per giustificare determinate situazioni. O le due rose di Roma e Napoli sono state sopravvalutate oppure è cambiato qualcosa nella gestione.”
Che partita si attende? “Non dovrebbe esserci spazio per la speculazione ma per un gioco d’attacco: è quando si desume dalla mentalità delle squadre e dalla loro disposizione in campo. Spero che la gara non sia nervosa ma giocata a viso aperto da team che hanno qualità e che possono divertire i tifosi. Non c’è una favorita, la partita è indecifrabile perchè la posta in palio è alta.”
Tatticamente quale sarà l’aspetto determinante? “La partita la possono decidere gli attaccanti del Napoli o i centrocampisti della Roma. Le due squadre hanno punti in comune, giocano molto sulle fasce e con i cambi di passo. La differenza è che il Napoli ha una vera punta di riferimento, laddove la Roma ne fa a meno. Gervinho è un’assenza pesante, immagino che Garcia tenterà di andare a rete con manovre avvolgenti e con tiri da fuori. Non pesa invece sugli azzurri il futuro in bilico di Benitez: è un problema solo italiano. Se le due parti si trovano bene rinnovano, altrimenti non si consumerebbe nessun dramma.”
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