Biagio Izzo tra un impegno (tour estivo teatrale con «Tutti con me») e un altro (ad agosto inizia le riprese del nuovo film di Massimo Boldi) trova sempre il tempo per seguire il suo amato Napoli. «Cavani si decida, non possiamo aspettarlo in eterno».
I concetti espressi dall’uruguagio hanno spaventato i tifosi del Napoli.
«Mi rendo conto e condivido la loro preoccupazione. Non sono però sorpreso. Il calcio è per noi tifosi un’autentica passione, per i giocatori è lavoro. Partendo da questo presupposto ogni cosa che accade deve deprimerci o esaltarci di meno. Quello che conta è la maglia azzurra, il tifo: i giocatori e gli allenatori passano, il Napoli resta».
Tuttavia la telenovela Cavani ha già stufato.
«È vero e infatti direi al buon Edi: ”Fai presto che amma accumincia’ i lavori del prossimo anno”, perché senza di lui o con lui cambia molto».
Lei spera ovviamente che Cavani resti a Napoli.
«È scontato che sia così, perché è un giocatore formidabile, segna 30-40 gol a stagione, si sacrifica per la squadra, torna, corre, lotta. Proprio per questo deve fare presto a decidere cosa vuole fare, non può tenerci sulla corda».
L’attesa è così difficile da gestire?
«Sia chiaro, è evidente che non dipende solo da lui, perché se non arriva l’offerta giusta, che copra l’intera clausola rescissoria, lui non può decidere niente. Tuttavia se proprio deve andare via, che faccia presto, il dolore di noi tifosi sarebbe meno forte. È come subire uno strappo secco invece che uno prolungato, il distacco subitaneo fa meno male rispetto a quello che dura delle settimane».
Perché alla fine pensa che Cavani andrà via?
«Purtroppo sì. Inutile girarci intorno, si sta preparando il terreno a una sua cessione. Edi se ne andrà, meglio pensare già al dopo Cavani, al suo sostituto, ai nuovi acquisti. Per questo prima se ne va, se così deve essere, e meglio è».
Cavani che dice ”Mi piacerebbe essere allenato da Mourinho” è un colpo al cuore?
«Da tifoso sì, però penso che qualsiasi professionista vorrebbe il meglio per sé, anche al cinema tutti sognano di essere diretti dai migliori registi in circolazione».
Fonte: Il MAttino
La Redazione
M.V.
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