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Bestia (bianco)nera- Di Natale stavolta c’è contro la squadra del cuore

Ma non s’era sempre detto che non c’è due senza tre? Beh questa volta, la terza per l’appunto, Totò Di Natale ci sarà. Sì, a meno di problematiche dell’ultimo minuto e dietrofront dell’allenatore, l’attaccante italiano più micidiale degli ultimi anni dovrebbe sfilare in campo al San Paolo e sfidare dal primo minuto il Napoli. La sua squadra del cuore, quella delle origini di un ragazzo napoletano con la famiglia residente a Pomigliano d’Arco, ma anche una delle vittime predilette. Forse la preferita, di certo tra le più colpite sin dal 2008: 8 gol collezionati in quattro campionati. Otto tra il Friuli (7) e il San Paolo, disertato però nelle ultime due occasioni. Non convocato per infortunio sia il 17 aprile 2011, sia il 26 ottobre successivo. E oggi? Totò lascia o raddoppia? Sì, proprio come il titolo del film del Totò principe De Curtis. Nel frattempo, parola a Guidolin: «Devo valutare». Un pizzico di thrilling non guasta mai.

 

BESTIA (BIANCO)NERA– E allora, cosa accadrà? Beh, di certo Di Natale ci sarà. Fisicamente. Tornerà a Napoli da avversario, e non in veste di figlio, fratello o amico, dopo due campionati di pausa: due infortuni dell’ultimo minuto, dell’ultimo istante, lo hanno messo fuori causa sia nella stagione 2010-2011, quella della vittoria dell’Udinese per 2-1 con uno splendido gol di Inler – rimasto finora unico esemplare a Fuorigrotta -, sia nella stagione precedente (vinsero gli azzurri per 2-0). Al Friuli, però, Totò non ha mai fatto sconti: triplette nel 2009-2010 e nel campionato successivo; un graffio nel 2-2 dell’anno scorso, quello della grande rimonta firmata Cavani-Cavani. E ancora, a completamento del quadro, negli almanacchi c’è anche traccia di una rete su rigore al San Paolo nel 2008-2009: Totò e Quagliarella, Hamsik e Lavezzi. In totale, 8 gol infilati nella porta del Napoli in quattro anni: uno a Navarro in trasferta e 7 a De Sanctis a Udine. Bestia che più (bianco)nera non si può.

 

L’ORIGINE– E fu proprio dopo la prima tripletta del 7 febbraio 2010, che cominciò questa sorta di strana maledizione che lo ha regolarmente escluso dalle ultime due sfide napoletane: zampata vincente dopo che De Sanctis gli para un rigore; deviazione aerea e contropiede a completare il tris. Una partita
Il fuoriclasse torna al San Paolo dopo tre anni In quattro stagioni 8 gol al Napoli

assurda, per il Napoli, costretto a giocare un tempo intero in dieci uomini per l’espulsione di un disperato Maggio che, ahilui, non solo si vide negare un rigore sacrosanto, ma che fu addirittura espulso per somma di ammonizioni, reo di un’inesistente simulazione. Una partita segnata anche da un episodio successivo che innescò polemiche proprio contro Totò: il terzo gol, infatti, fu realizzato con Grava fermo a soccorrere Floro Flores infortunato e al tappeto. Di Natale, tenuto in gioco proprio dal difensore azzurro, spiegò di non averci fatto caso, e dalla buona fede non bisogna mai prescindere fino a prova contraria, ma il popolo azzurro non la prese bene. Nessuno la prese bene.

L’ULTIMA– Da quella volta, niente più viaggi calcistici a Napoli. Niente convocazione per infortunio e niente partite: due, per la precisione, coincise con una vittoria e una sconfitta. La sua ultima passerella al San Paolo risale al pomeriggio di sabato 19 settembre 2009: 0-0 il finale di una partita poco emozionante.

 

IL RITORNO– Quell’anticipo pomeridiano e poi nulla più. Mai più. Almeno fino a oggi. La certezza è che Totò sarà quantomeno in panchina: convocato regolarmente e via. Nonostante il giovedì di Europa League ad Anfield con il Liverpool, una notte magica per l’Udinese e per Di Natale stesso, autore di un gol e dell’invito a nozze, cioè a rete, per il 3-1 di Pasquale. Capitano straordinario contro i Reds. Straordinario come i numeri degli ultimi due anni, quelli dell’adios al San Paolo: 61 gol tra campionato e coppe, di cui 4 in questa stagione (2 in tre partite di serie A e 2 in altrettante gare in Europa League). Un fenomeno. Un attaccante sopraffino di 35 anni che fa sempre paura. Molta, moltissima. Meglio non avercelo contro, sempre meglio. “Con Totò non so cosa accadrà: voglio valutare bene se schierarlo dall’inizio”, ha detto ieri Guidolin. Beh, non resta che attendere. Ma che sia titolare oppure parta dalla panchina non cambierà la storia: il ritorno è servito.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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