“Abbiamo trasformato in realtà un’idea di fantacalcio“: così l’avvocato Beppe Bozzo su uno dei colpi dell’estate. Il trasferimento di Bernardeschi dalla Fiorentina alla Juventus, fatte le dovute proporzioni, a molti ha ricordato quello di Baggio, che fece lo stesso percorso nel 1990. E in effetti non è stato facile…
“Più che una operazione di mercato, è stato un parto” – si legge nelle pagine di Tuttosport – “Per trasferire Bernardeschi dalla Fiorentina alla Juventus abbiamo lavorato 8-9 mesi. Ho pensato che eravamo riusciti a trasformare in realtà un’idea da fantacalcio. Ho avuto il privilegio di lavorare a tante operazioni difficili, ma questa è stata la più dura. Strada facendo ho eliminato tutte le pretendenti,e non erano poche,perché l’unico modo per riuscire era far correre la Juve da sola. Alla fine è stata come una puntata alla roulette del casinò: ho messo tutte le fiches sulla Juventus sperando che uscisse. E’uscita. E Federico mi ha fatto venire i brividi con un abbraccio bellissimo. Devo ringraziare Cognigni e Corvino che hanno capito la volontà del ragazzo. E Marotta si è rivelato il solito fuoriclasse: venerdì ha avuto l’intuizione decisiva, ha anticipato la telefonata alla Fiorentina bruciando tutti sul tempo: lui resta un lavoratore umile. E’ la differenza tra un vincente e un perdente”.
Sul 10 viola c’erano anche Inter, Chelsea o United? “Abbiamo parlato molto, Federico ed io, ed entrambi eravamo convinti che non ci potesse essere un posto migliore della Juventus. Club organizzatissimo e vincente: il luogo ideale per un grande talento che aspira a diventare un campione. Federico sapeva che scegliendo i bianconeri sarebbe andato incontro a contestazioni, ma è un ragazzo con le spalle larghe e gli attributi. E soprattutto sa che i tempi sono cambiati e non sono più quelli di Baggio. I problemi della vita sono altri… Percentuale di rivendita? E’ stata messa per eliminare i bonus, altrimenti non ne saremmo mai uscitiLa Juventus è un punto d’arrivo. Mi auguro che Federico possa restare 10 anni“. Bernardeschi come Del Piero? “Il mio film in testa me lo sono fatto, però non voglio essere presuntuoso. E non voglio che lo sia nemmeno Federico: lui deve essere umile, ma consapevole del suo talento“.
Federico intanto ha chiesto la 10… “Me la giocherei perché Federico porterebbe quel numero con lo spirito giusto. Come ho detto a Marotta l’altro giorno, se io fossi stato nella Juventus mi sarei preoccupato se il ragazzo non lo avesse chiesto, il 10. Se un giocatore per il quale si spendono tanti soldi ha timore a indossare una maglia pesante allora è meglio non prenderlo. Deciderà la società. Per adesso lo hanno fotografato solo dal davanti, ma prima o poi farà foto anche di spalle e si vedrà…“. Sulla cessione di Bonucci: “In difesa punterei su Rugani. Fidatevi di me che conosco Marotta da anni: senza un sostituto adeguato non avrebbe mai ceduto Bonucci. La Juve. Ha incassato 42 milioni, 39 dei quali sono plusvalenza, per un giocatore fortissimo che però al club aveva dato tutto. La Juventus è abituata a vincere pur cedendo le icone. E’ la big a livello europeo che ha meno paura di cambiare e osare. Vende, si riassetta e rivince. Altri top club soccombono per timore di cedere i loro senatori. Tornando al Milan, vedo i rossoneri come i veri rivali di Buffon e compagni”.
Neymar al Psg e ci sarà da divertirsi per Bozzo: “Tifo per il papà di Neymar. Si scatenerebbe un mercato pazzesco. Il Barcellona non è il Monaco: se i catalani incassano 222 milioni poi ne spendono 400. Dybala? Non è in vendita e non ha clausola: difficile sfoderare un attacco”. In chiusura d’intervista Bozzo parla di uno dei suoi pupilli, Cassano: “Antonio sarà sempre nel mio cuore. Chi ne parla male non lo conosce”.
Fonte: gianlucadimarzio
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