Sono giorni lunghi e notti brevi. Sul tavolo del ds Sabatini c’è il rebus allenatore da risolvere. Poi può capitare che la matassa te la sbrogli l’uomo che meno ti aspetti, il presidente del Milan. E la rivelazione, per certi versi, è di quelle choc. Arriva a margine di un impegno politico romano per le elezioni amministrative alle porte; un impegno che affonda nella notte, a Palazzo dei Congressi. Berlusconi esce tra un po’ di folla, di curiosi, di tifosi, e a domanda diretta su Allegri, per sapere se potrebbe diventare giallorosso, al presidente del Milan – così riporta in rete gazzettagiallorossa – scappa: «E’ già della Roma, l’annuncio sarà dopo la partita con il Siena» . E sì, la rivelazione è di quelle choc, anche perché salta certi passaggi, non ultimo il fatto che Allegri avrebbe un altro anno di contratto con il Milan: che poi era lo scoglio tra il tecnico livornese e la Roma. Allegri che ieri sera era dato particolarmente irritato da nuovi messaggi inviati da Seedorf (il pupillo del presidente) al club rossonero. E che oggi qualcosa risponderà. Forse.
NERO SU BIANCO – La storia fin qui racconta che la Roma si è orientata su due allenatori per la prossima stagione e altre a seguire: Walter Mazzarri, attualmente al Napoli, e Massimiliano Allegri, ora al Milan. Offrendo loro pieni poteri, ampio sostegno per quanto riguarda la selezione di giocatori da acquistare e un non indifferente ingaggio a partire da due milioni e mezzo fino ad arrivare a tre, più i premi. La Roma intendeva sporcare d’inchiostro un contratto entro la fine di questa settimana per poi annunciare il tecnico 2013-2014 la sera stesso del 26 maggio, data della finale di Coppa Italia. Senonché Mazzarri ha ricevuto numerose richieste: Inter, Malaga, Milan, Juventus (proposta scaduta, a quanto sembra), il rilancio del Napoli. E soprattutto ha promesso al suo principale d’oggi, De Laurentiis, di attendere la fine del campionato prima di chiudere definitivamente la porta. Di Allegri molto si sapeva e probabilmente ora si sa ancora di più.
GIUDIZIO FINALE – La fine del riassunto vedrebbe la Roma ancora senza allenatore. Perché nessuno ha ancora firmato. Ma la rivelazione choc di Berlusconi altera lo scenario, sembrerebbe dargli un finale. Di certo la società giallorossa ha bisogno di un tecnico al quale affidarsi totalmente, uno a cui non occorra la sorveglianza speciale o un tutore (per capirci, l’ipotesi Andreazzoli con Panucci a ruggirgli al fianco). La Roma ha bisogno soprattutto di uno che non parta svantaggiato con i tifosi, come sarebbe con Mancini per esempio, e che regga le redini almeno per tre anni prima che si passi al giudizio finale sul suo lavoro. Né Mazzarri né Allegri sarebbero mai un ripiego. E’ chiaro che questo nuovo scenario sgombra un po’ il campo dalle altre soluzioni ventilate: per esempio l’argentino Marcelo Bielsa. Per esempio, un po’ più in ombra, lo spagnolo Rafa Benitez e l’olandese Frank Rijkaard. E anche Stefano Pioli, Francesco Guidolin, Walter Zenga. Sono tutte persone alla quale la Roma ha spedito messaggi e chiesto complicità. Ma sempre per rendere meno lunghi i giorni di attesa e meno inquiete le notti. Questa notte che ci lasciamo alle spalle è scossa da quelle parole rimbalzate dall’impegno politico romano di Silvio Berlusconi. «Allegri è già della Roma».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.