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Bergonzi torna ad arbitrare dopo il caos di Udinese-Lazio

Sette vittorie degli azzurri su tredici precedenti con l'arbitro di Genova

Per la gara di domenica contro il Bologna al “Dall’Ara”, valida per la 37.a giornata di Serie A, la direzione della partita è stata affidata a Mauro Bergonzi della sezione di Genova.

L’arbitro ligure, internazionale dal 2009, ha fatto il suo esordio in Serie A nel dicembre 2003 in Lecce-Parma 1-2, collezionando 111 presenze nel massimo campionato con una media di circa quattro ammonizioni a partita, una espulsione ed un rigore ogni quattro gare. Quest’anno ha avuto una buona continuità, dirigendo diciotto partite tra cui Cesena-Napoli 1-3 ad inizio campionato, Napoli-Inter 1-0. Qualche errore in questa stagione, ma episodi dubbi che nemmeno le immagini della moviola riescono a chiarire, come il gol fantasma di Robinho in Catania-Milan 1-1. L’ultima partita arbitrata da Bergonzi è Udinese-Lazio 2-0, nel finale di gara con i friulani in vantaggio per 1-0, dagli spalti parte un triplice fischio, tutti si fermano tranne Pereyra che parte in contropiede, l’arbitro fa cenno di non aver fischiato e l’azione prosegue con il calciatore dell’Udinese che sigla il 2-0. Episodio che fa scoppiare una maxi rissa con la reazione esagerata di dirigenti e calciatori della Lazio, che rimproverano l’arbitro di non aver fermato il gioco.

Sono tredici i precedenti di Bergonzi con il Napoli per un bilancio di sette vittorie, tre pareggi e tre sconfitte. La prima nel 2003 in serie B con il Napoli vittorioso sul Pescara per 1-0. Unico precedente in Coppa Italia e prima sconfitta per gli azzurri con il fischietto genovese è Roma-Napoli 2-1 del gennaio 2006 con la gara giocata a porte chiuse. Il debutto in Serie A con i partenopei invece arriva nell’ agosto del 2007 con Cagliari-Napoli 2-0. Napoli-Juventus 3-1 dell’ottobre 2007 è una partita che l’arbitro ligure ricorderà per molto tempo, in quella gara sul risultato di 1-1, Bergonzi assegnò due rigori a Zalayeta, il Napoli conquistò la vittoria ma le polemiche che ne conseguirono furono enormi e arrivò la squalifica di due giornate per l’attaccante uruguaiano. Dopo quella partita Bergonzi non arbitrò più la Juventus per tre anni, mentre ritrovò il Napoli dopo due anni in Napoli-Chievo 2-0 del dicembre 2009. Bene nelle seguenti tre gare con il Napoli, tra cui Milan-Napoli 1-1 del marzo 2010, Bergonzi lascia lo zampino in Lazio-Napoli 2-0 del novembre 2010, il gol che porta in vantaggio i biancocelesti è viziato da un tocco di braccio di Zarate. Altra partita spinosa per il direttore di gara genovese è stata Roma-Napoli 0-2, Bergonzi non riuscì mai a tenere le redini della gara, condizionata dal forte nervosismo in campo, con episodi violenti da ambo i lati e con l’arbitro che fece da semplice spettatore senza mai intervenire seriamente, portando così all’episodio culminante dello sputo tra Rosi e Lavezzi, un gesto che costò ad entrambi tre giornate di squalifica. Altro precedente di Bergonzi con il Napoli risale all’inizio di questa stagione, in Cesena-Napoli 1-3, l’arbitro sul 1-1 espelle giustamente Benalouane per somma d’ammonizioni, consentendo così al Napoli di completare la rimonta.Ultima gara arbitrata da Bergonzi con il Napoli risale al febbraio scorso, in Napoli-Inter 1-0 l’arbitrò annullò un gol agli azzurri per fuorigioco ed espulse Aronica per fallo da ultimo uomo, ma entrambe le decisioni furono ineccepibili. Bergonzi è stato designato anche per dirigere Lecce-Napoli dello scorso 15 aprile, ma la partita fu rinviata a causa della tragedia di Morosini ed il recupero fu arbitrato da Tagliavento.

La stagione di Bergonzi è sicuramente positiva, almeno fino ai fatti di Udinese-Lazio, così come lo è il suo ruolino con i partenopei. L’arbitro di Genova palesa alcune difficoltà in gare dall’alto tasso agonistico, dove ha una gestione dei cartellini un pò confusa che porta in taluni casi ad un eccesso di tensione dei giocatori in campo, nello sfortunato episodio di Udine, la rabbia, comunque ingiustificata dei calciatori laziali, è fomentata dallo stesso arbitro che per ammissione anche dei calciatori dell’Udinese, prima stabilisce di annullare la rete per poi convalidarla.

Raffaele Di Guida

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