D’accordo che oggi è in gioco il primato ma il fascino di una volta non c’è più. Negli anni in cui indossava da capitano l’azzurro, per Beppe Bruscolotti le sfide con la Roma erano una festa. «La rivalità veniva tutta racchiusa negli sfottò e anche noi giocatori ci divertivamo. È un peccato che questo gemellaggio sia scomparso, due tifoserie del genere dovrebbero essere unite e invece…».
E invece ognuno se ne sta per i fatti propri a preparare una gara forse non decisiva ma che potrebbe dare una svolta al campionato. Bruscolotti, è d’accordo ?
«Non vale lo scudetto, questo sì. Però quest’appuntamento arriva in una fase delicata della stagione, nel senso che entrambe le formazioni sono partite con il piede giusto. La Roma ha vinto tutte le partite con grande sicurezza, il Napoli ha lasciato per strada soltanto il pareggio con il Sassuolo. Sono due squadre che divertono e che hanno in parte oscurato il potere della Juventus, l’Olimpico dirà chi è più forte in questo momento».
Sulla carta chi è più forte?
«Si equivalgono, se esiste un vantaggio a favore dell’una o dell’altra è minimo. Metterei anche i due allenatori sullo stesso livello per quello che hanno fatto vedere finora».
Andiamo a giudicare i reparti, la Roma segna di più e subisce di meno.
«È più compatta in difesa, lo dicono i numeri. Non è da tutti incassare un solo gol in sette giornate, ha trovato i giusti meccanismi dinanzi a De Sanctis. Il Napoli ha manifestato ogni tanto qualche incertezza, in compenso ha più attaccanti di ruolo che possono fare la differenza in avanti a dispetto dei giallorossi che invece vanno in gol spesso con i centrocampisti».
Chi è messo meglio a centrocampo?
«Questa è una bella lotta, loro giocano a tre sulla linea mediana, noi abbiamo due incontristi e tre trequartisti dalla cui fase difensiva dipende la copertura del centrocampo. Il vantaggio della Roma è che ha due giocatori in grandissima forma: De Rossi che fa difesa e centrocampo, Totti che fa centrocampo e attacco».
Esiste una diversità di gioco tra queste due formazioni?
«A volte sembrano simili ma ci sono alcune sfumature. I due allenatori hanno lo stesso concetto di intensità, però il Napoli punta al possesso palla mentre la Roma preferisce la velocità, non a caso ha alcuni elementi che vanno via come frecce, ad esempio Gervinho e Florenzi. Questi vanno bloccati assolutamente».
Benitez dovrà essere allora un tantino più prudente del solito?
«Il Napoli ha un suo credo che è quello di voler imporre il proprio gioco ed è giusto che porti avanti questa teoria. Ma in alcune partite bisogna saper aspettare. Se fossi io l’allenatore proverei a giocare con le stesse armi della Roma. Avete visto come ha infilato l’Inter? Colpendola in velocità con il contropiede. Non bisogna lasciare spazi e nemmeno impostare la gara su ritmi troppo alti».
Lo scudetto è un discorso a tre?
«Credo di sì, al massimo si potrà inserire l’Inter perché nella seconda fase del campionato le formazioni di Mazzarri vanno molto forte. Lo scudetto, come sempre, si deciderà in primavera».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
L.C.
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