L’ultima volta fu il 2 settembre, più di due mesi fa. Poi un allenamento maledetto e un problema, l’ennesimo, della sua sfortunata esperienza azzurra. Sfortunata a dire poco. Miguel Angel Britos non sta di certo vivendo il meglio della sua carriera, da quando ha messo piede a Napoli: un contrattempo dopo l’altro, infortuni su infortuni e poche presenze. Sedici in totale in due stagioni, tra campionato, Coppa Italia e la finale di Supercoppa di Pechino. Oggi, però, ci sarà: e per lui sarà il debutto in una coppa europea. Assoluto. Un ottimo modo per ricominciare.
CERCASI CONTINUITA’ – E allora, bentornato Britos. Merita un po’ di continuità, questo colosso uruguaiano che ama la pesca: il primo grande infortunio risale al Gamper con il Barcellona, nell’estate 2011, una frattura del quinto metatarso che lo ha praticamente tagliato fuori per un intero campionato. Il primo con il Napoli, quello di una consacrazione finora mai brindata come si deve: dopo tanta gavetta a Bologna, l’arrivo in azzurro l’avrebbe dovuto lanciare definitivamente, ma da quando è stato acquistato non è mai riuscito a dimostrare le sue qualità. Un oggetto misterioso, suo malgrado, per una serie di sfortunate casualità: dopo il calvario della frattura e dell’intervento, Britos ha cominciato la stagione in corso nel modo migliore possibile, salvo poi arrendersi a un infortunio muscolare rimediato in allenamento, calciando l’ultimo pallone della seduta, alla vigilia della partita con il Parma del 16 settembre.
TRE E IL VUOTO – Poi, terapie e ancora. Massaggi e programma personalizzato per curare quei muscoli un po’ delicati, nonostante un fisico statuario: 82 chilogrammi distribuiti su 188 centimetri. Breve e neanche troppo intensa, dicevamo, la sua esperienza stagionale: in campo dal primo minuto con la Juve a Pechino, con il Palermo all’esordio al Barbera, alla prima del campionato, e con la Fiorentina al San Paolo. Dopodiché, il vuoto. Nulla, nisba. Guarisce presto, clinicamente, già alla vigilia della trasferta di Torino con la Juventus, ma la condizione atletica lascia ovviamente a desiderare. E allora, sotto con il lavoro per rimettersi agli ordini di Mazzarri. E al servizio con il gruppo. Della causa.
INCUBO FINITO – Dopo aver saltato le partite di Europa League con Aik Solna, Psv Eindhoven e Dnipro, e quelle di campionato con Catania, Lazio, Sampdoria, Udinese, Juventus, Chievo, Atalanta e Torino, oggi farà il suo ritorno. Dopo due mesi di astinenza e undici tribune e divani a soffrire tra domeniche, mercoledì e giovedì senza calcio, Britos riprenderà il suo posto oggi in occasione della delicata sfida di ritorno con gli ucraini. Agirà nella difesa a tre, alla sinistra di Aronica, e per lui sarà la fine di un vero e proprio incubo. Un ritorno importante, un recupero che farà respirare sia lui sia il Napoli. Nonché una data da ricordare: perché per Miguel Angel sarà la prima presenza in una coppa europea, la prima in assoluto della carriera. E, nonostante l’avversario non sia di certo il massimo per il blasone, la serata è fondamentale in chiave-qualificazione: il Napoli deve assolutamente vincere per dare una sterzata netta a una cammino internazionale finora deludente.
VAI PAPA’ – Il calcio, d’accordo, ma non solo nella vita del ventisettenne mancino di Montevideo in questo periodo: presto, infatti, diventerà padre per la prima volta. La sua Virginia, la splendida compagna sposata in estate in Uruguay, è infatti in dolce attesa come l’inseparabile amica, Sole Cavani. Legate per la pelle le due signore, legatissimi i due mariti: Britos e il Matador, infatti, non soltanto condividono le origini e la squadra, ma anche tante serate – rigorosamente in casa – e poi la passione per la pesca. E da buon pescatore, la pazienza non gli è mai mancata.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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