Quattro reti e tante magie che fecero innamorare Napoli, anche se Benito – Benny – Carbone, ha giocato una sola stagione in azzurro, nel 1994-95. Dopo l’Inghilterra e prima di Sydney un anno anche nel Parma, 4 gol segnati nel 2003-2004. Ora è allenatore del Vallèe D’Aoste, nel girone A della II Divisione: è subentrato a ottobre, con lui 16 punti in 11 gare.
Parma-Napoli è anche la sua partita…
«È vero, ma essendo uomo del Sud mi sento partenopeo. Non rimanere in azzurro è stato un grande rimpianto perché quello è stato il mio miglior campionato, mi sarebbe piaciuto entrare nella storia, diventare una bandiera, purtroppo fui ceduto per fare cassa. A Parma trovai un allenatore e una persona eccezionali come Prandelli che mi rilanciò, fu l’anno del mio riscatto in una piazza all’inglese, dove si può fare calcio senza troppe pressioni».
Da un lato Belfodil e Sansone, dall’altro Cavani, Pandev e Insigne: si decide in attacco?
«Il Parma sta puntando su due giovani interessanti e sono particolarmente felice che molti club stiano puntando sui talenti, specie quelle nostrani. Il Napoli però ha Cavani che è un mostro, un giocatore devastante che spero resti a Napoli il più a lungo possibile. Lo stesso dicasi per Hamsik, ormai uomo-squadra».
Fa bene Mazzarri a preferire, in questo momento, Pandev a Insigne, un napoletano che le assomiglia?
«Sí, avrà le sue ragioni. Li vede ogni giorno in allenamento, capisce chi è più utile contro certi avversari. Pandev mi piace moltissimo, ha grandi numeri. Insigne è un grandissimo talento, rispetto a me è più attaccante esterno, il futuro è suo. In più il Napoli ha Calaiò, giocatore che sarà utilissimo».
Questa sfida può essere lo snodo del campionato di entrambe?
«Stanno disputando una stagione importante. Il Parma è la rivelazione perché gioca bene e ottiene punti, il lavoro di Donadoni si nota. Il Napoli da tre anni sta facendo cose egregie, per Mazzarri, che è un grande allenatore, parlano i risultati. È la piú autorevole candidata a sfidare la Juventus sino alla fine, più della Lazio, anche se i bianconeri hanno ancora qualcosa in più come organico e mentalità».
Forse per questo il Napoli è antipatico alla Vecchia Signora…
«Sono rivalità storicamente sempre esistite, è normale che noi napoletani (letterale, ndr) risultiamo antipatici ai bianconeri, ma finisce tutto in campo».
Sugli spalti invece si continuano ad ascoltare i cori razzisti...
«Ed è assurdo che accada ancora nel 2013, divento matto non solo perché sono calabrese e meridionale. Forse sarebbe il caso di chiudere per un anno gli stadi colpevoli, anche se i responsabili sono sempre pochi imbecilli che avrebbero bisogno di un paio di “paterni” ceffoni. Per fortuna qui ad Aosta non accadono queste cose».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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