La partita più importante del Napoli negli ultimi vent’anni, Edoardo Bennato l’ha vista con alcuni amici«selezionati». Né interisti, né milanisti, né juventini al suo fianco. «Mi sono assicurato in anticipo che la casa dove guardassi la partita fosse esente da ”ciucciuettole”. È stata una grande partita, vittoria fantastica e un vero peccato perché potevamo vincere 4-1».
Allora Bennato, non ha mai avuto paura? Nemmeno dopo l’1-0 del Chelsea?
«Anzi, ho preferito che segnassero prima loro. Perché sapevo che il Napoli avrebbe avuto una reazione. Peccato per le occasioni sbagliate».
Chi le è piaciuto di più?
«Tutti. Cavani ha conquistato di rabbia la palla del 3-1, Lavezzi eccezionale. Gargano è fortissimo anche di testa. Campagnaro ottimo. Inler e Zuniga molto bene, peccato per Cannavaro tradito dal terreno. Un Napoli eccezionale».
Anche al di là del risultato quanto è stata importante per Napoli questa partita?
«Ho visto un clima di festa e speranza. Vorrei che contagiasse altri ambiti migliorando viabilità, ospedali».
Ma una squadra di calcio può trainare una città?
«Potrebbe e dovrebbe».
E il Napoli lo sta facendo?
«Mi ripeto, potrebbe e dovrebbe».
Le piace De Laurentiis?
«Certo. Quando interviene parla sempre con cognizione di causa e lo fa con proprietà ed eleganza».
E Mazzarri?
«È perfetto, come deve essere un allenatore».
Non c’è il rischio che il calcio faccia dimenticare i problemi del quotidiano?
«Il rischio c’è sempre. Non è un caso che si dica che il calcio sia la droga dei poveri. Da napoletano è chiaro che non smetterò mai di operare e sperare rimanendo nella mia città e non andando via».
Per Villas-Boas aver incontrato il Napoli è stato come essersi confrontati con lo stato d’animo di una città.
«Spesso i giocatori sono troppo responsabilizzati come se il futuro di una città e il destino di milioni di persone dipendesse solo da loro».
Lei ha scritto l’inno di Italia ’90. Che rapporto hanno musica e calcio?
«Profondo. Una delle cose più divertenti che mi sia capitata la si può vedere su YouTube. A una trasmissione di Gianni Minà cantai ”È asciuto pazzo ’o padrone” e Maradona si divertiva ad ascoltarmi. Ho avuto uno splendido rapporto con lui».
Il Napoli in Europa cambia il volto della città?
«È chiaro che il Napoli in Champions permette anche di dare un’immagine diversa, di confrontarsi».
Lei è amico di Zola, vero?
«Sì, una volta andai a Stamford Bridge. Era come un teatro. Sembrava di stare al San Carlo. Ma i tifosi…».
Cioé?
«Era Chelsea-Southampton, segnarono gli ospiti e quattro tifosi del Southampton esultarono in modo, diciamo così, eccessivo. Lo steward prima li riprese poi li cacciò dal campo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro