I giochi sono praticamente fatti. In queste ore sta nascendo il Napoli di Rafa Benitez. I colloqui fra l’ex allenatore del Chelsea e il ds Riccardo Bigon sono stati fittissimi per tutta la giornata di ieri: il tecnico spagnolo è negli Stati Uniti in queste ore, alle prese con l’ultimo impegno ufficiale sulla panchina dei Blues. Ma al telefono e via mail sta cominciando a pianificare la stagione futura, programmando anche le strategie di mercato. Oggi ci sarà l’incontro decisivo fra De Laurentiis e Bigon con il procuratore di Benitez, Manuel Garcia Quillon, finalmente arrivato in Italia con alcuni legali di fiducia proprio per studiare i dettagli di un contratto non proprio semplice da stilare e che legherà il tecnico madrileno alla società azzurra fino a giugno 2015, con una opzione di un’altra stagione a favore del club azzurro.
Probabilmente già la giornata di oggi potrebbe essere quella buona per dare l’annuncio dell’ingaggio dell’uomo che raccoglierà l’eredità di Mazzarri. Annuncio che ovviamente avverrà via Twitter, così come già annunciato da De Laurentiis subito dopo la gara di domenica con la Roma.
La chiusura è la conseguenza dell’incontro finale fra il presidente azzurro e l’allenatore avvenuto lunedì a Londra in cui il madrileno ha offerto la sua disponibilità a tornare in Italia e ha ascoltato le riflessioni del presidente sul futuro del Napoli. E poiché è rimasto esaltato dal suo volto quieto, dai suoi occhiali notarili, dal suo modo di parlare misurato e rassicurante, De Laurentiis gli ha stretto la mano bloccando l’allenatore che ha appena vinto l’Europa League.
Poi allo stesso Bigon, che ha preso parte all’appuntamento londinese, è arrivato il via libera per la conclusione della storia e l’inizio dell’avventura. Con Benitez arriveranno il suo vice, Boudewijn Zenden, ex velocissima ala del Liverpool; il preparatore atletico Paco de Miguel, che aveva raggiunto il tecnico a Liverpool nel 2007, il preparatore di portieri Xavi Valero e il tattico Dave McDonough. Rafa vorrebbe aggiungerne anche degli altri, ed è questo uno dei pochi punti critici della faccenda.
L’ingaggio del tecnico è di 3,5 milioni di euro (più o meno quello che era stato offerto a Mazzarri), con importanti premi a vincere, legati soprattutto alla Champions League, e una serie di concessioni sui diritti di immagine. Per i suoi collaboratori si parla di cifre che oscillano tra i 150 e i 250 mila euro. Che Benitez avesse battuto la concorrenza lo si era capito a inizio settimana: era la scelta più prevedibile dopo aver preso atto dei tentennamenti di Massimiliano Allegri, sempre più orientato ad accettare la panchina della Roma e dopo la scelta di De Laurentiis di non mettersi di traverso con la Fiorentina di Della Valle per Vincenzo Montella. Una unica esitazione il patron l’ha avuta sul nome di Roberto Di Matteo, uno di quelli sottoposti al casting stile X-Factor di cui ha parlato in questi giorni. È giovane e ha dieci anni in meno a Benitez. Ma il curriculum internazionale dello spagnolo e il fatto che Di Matteo, a parte la parentesi al Chelsea, non sia mai stato in un grande club, ha fatto rompere gli indugi a De Laurentiis.
Rafone porta con sé un enorme bagaglio: il Napoli ha puntato su un tecnico di fama certa, su un nome che non desta alcuna perplessità, probabilmente uno dei primi allenatori al mondo. Sulle qualità del tecnico, in fondo, nessun dubbio: la sua vita sportiva è un romanzo (non giallo, ma d’appendice), ha raccolto successi in Spagna, in Inghilterra e pure in Italia (con l’Inter ha vinto un campionato del mondo per club prima di essere licenziato da Moratti). De Laurentiis ritiene che sia l’ideale per dare subito la sua impronta vincente a una squadra che ha in troppi elementi il marchio di Mazzarri.
Dunque Rafael Benitez è saldamente in testa nella corsa alla panchina del Napoli dopo aver sbaragliato la volata generale. E siccome manca pochissimo al traguardo, ha acquisito un vantaggio praticamente incolmabile. Ovvio, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo in faccende di questo genere dove ballano parecchie clausole. Ma mancano solo pochi dettagli e le parti sono ormai d’accordo quasi su tutto.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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