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Benitez:”Napoli vive di calcio. Prima si giocava per Cavani. Ora con Higuain il gioco è corale”

A CastelVolturno ha fatto visita un’emittente tv iberica Cadena Cope, cui ha rilasciato interessanti dichiarazioni l’allenatore del Napoli Rafa Benitez: “Battuto il record che risaliva ai tempi di Maradona? Maradona non si discute, resta un mito qui, ma noi cerchiamo di ritagliarci una parte nella storia. Vincere? Stiamo facendo bene, non è facile quando cambi paese, cultura, altra forma di giocare ma abbiamo iniziato bene. Maradona vuole allenare il Napoli? Il Napoli è un club appetibile da tutti nel mondo. Diego ha ambizione in questo club, ma per i prossimi anni e per me non è un problema. Champions? Purtroppo c’è la possibilità di fare 12 punti ma anche questo potrebbe non bastare, si potrebbe restare restare fuori. Ma concentriamoci sul Marsiglia perchè sarà difficile. Perchè la scelta di Higuain? Cerchavamo un attaccante di qualità e lui ce l’ha ed è intelligente. Lui sa quello che deve fare in mezzo al campo e poi le referenzesu di lui erano molto positive. Un allenatore, che non rivelo, ha insistito nel convincermi a prenderlo e lo ringrazio, è stato un successo. Io non lo avrei mai venduto. Perchè la scelta di Callejon? E’ il giocatore che cercavamo, che lavora molto, ma fa gol ed i suoi movimenti sono importanti. Sapevo che in Italia molti difendono con una linea a cinque e lui può fare bene con i suoi movimenti. Se continua così può avere possibilità per la nazionale, ma deve tenere questo livello. Perchè la scelta di Albiol? L’ho conosciuto di più rispetto agli altri al Valencia, debuttò con noi. Come difensore centrale ha qualità, serietà, è il leader silenzioso della difesa. Trasmette solidità ai compagni. Calcio come rivendicazione sociale? Certo. E’ una città che vive il calcio in questo modo anche per una rivendicazione. Si identifica nei giocatori e nella squadra. Preparazione fisica italiana? Qui sono abituati ad allenarsi a secco, come dicono, cioè correndo. Noi facciamo tutto l’allenamento col pallone e compensiamo con un 20% di preparazione. Le mie squadre però concludono sempre bene la stagione, la prova è data dalle finali fatte. Ripetere la storia di Liverpool qui a Napoli? Perchè no… questo è un club che cresce, la squadra cresce, i giocatori stanno imparando tante cose. Prima la squadra puntava sui gol di Cavani ed il contropiede, ora invece c’è Higuain che gioca anche per gli altri, ma ora stiamo apprendendo vari aspetti di gioco”.

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