Voleva che fosse una visita in anonimato ma quando è sceso dalla macchina alle 16 di ieri, l’architettura ha perso interesse. E lui, Rafael Benitez non ha lesinato strette di mano e sorrisi. Poi si è tuffato nelle meraviglie vanvitelliane, quelle del Giardino Inglese in primis dove, ai piedi della “pianta del sonno” che allontana gli insetti dalla fontana di Venere, ha suggerito al preparatore atletico Corrado Saccone che lo accompagnava di portare un esemplare del genere a Castelvolturno, per allontanare i “mosquitos” dagli allenamenti. Si gira e sorride quando si sente chiamare Rafè, e non lesina battute e foto, sotto lo sguardo compiaciuto della moglie e delle due figlie. Eppure le lady Benitez, prima a Pompei e poi alla Reggia, hanno voluto godersela. E lei, la Reggia, bella come sempre anzi la più bella di tutte secondo Rafael Benitez, è entrata nelle emozioni e nelle parole che la famiglia Benitez si è scambiata con il naso all’insù. Torneranno a Caserta con più calma, questa la promessa del mister. «Abbiamo visto le meraviglie di Caserta – dice Benitez – Impressionante il giardino inglese, le fontane, il teatro, la Castelluccia e poi nel Palazzo Reale, il presepe, le stanze reali, gli affreschi. Nelle nostre visite c’è stata solo una cosa che ha superato la grandezza di ciò che abbiamo visto: il calore, la cordialità, l’affetto, la simpatia che abbiamo trovato». Ultima curiosità: «Ho ricevuto un sacco di auguri perché oggi è San Rafè a Napoli. Il mio onomastico è a settembre, ma da oggi ho un secondo onomastico, il 24 ottobre. Geniale»
Fonte: Il Mattino.
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