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Benitez suona la carica: “Questo è il mio Napoli, vogliamo l’Europa League”

SWANSEA – Il re di coppe è un ingordo: e in quella bacheca che esibisce di tutto un po’, tra l’argenteria che brilla, c’è sempre un posto da riempire. «Perché è vero che a me piace vincere la Liga, lo scudetto, la Champions, ma anche l’Europa League» . L’importante è partecipare, però avendo in testa un po’ l’Olimpico di Roma (per la finale di coppa Italia) e un po’ lo Juventus stadium di Torino (per un epilogo internazionale da mille e una notte): e mentre intorno, perché tutto il mondo è Paese, Rafa viene tirato (con educazione) un po’ di qua e un po’ di là per la tuta, sperando che l’ira nei confronti di Mourinho e del Chelsea prima o poi esploda ( «ma io sono qua per giocare, non per parlar d’altro» ), ciò ch’emerge dalla pioggerellina di Swansea è la voglia matta di non negarsi nulla. «So cosa significhi giocare contro lo Swansea, perché conosco il loro calcio e la loro capacità di essere in partita: sarà difficile, guai pensare il contrario, ci sarà intensità e noi ce la metteremo tutta. Perché, anche se il percorso è ancora lungo, noi abbiamo consapevolezza di quel che cerchiamo» .

VAI, PIPITA – Il cuscino è riservatissimo, non lascia trapelare nulla, men che meno prima d’essere interpellato: però stavolta un’indicazione può arrivare e se el pipita è lì, in compagnia del Napoli, ci sono buoni motivi per credere che stasera gli tocchi pure una maglia e pure fare gli straordinari: «Quando si gioca ogni quattro giorni è più agevole; sarà complicato tra sette giorni, quando avremo appena settantadue ore per recuperare. Ma Higuain sta meglio ed io sono ottimista; sta meno bene, ma resiste, Albiol» .

TESTA E CUORE – Palla al centro e pedalare: perché illudersi è un «reato» al quale sottrarsi preventivamente, dopo aver «allenato» il Napoli a non fidarsi dello Swansea, ignorandone la classifica della Premier League. « Fanno un bel calcio e non saremo distratti: la Champions è tana, ma l’Europa League ha un suo fascino ed arrivare sino in fondo regala emozioni. Noi dobbiamo essere convinti di poter vincere questo trofeo ma per farlo bisogna cominciare subito, sin da questa gara».

IL «MIO» NAPOLI – Il semestre di Rafa è entusiasmante: c’è calcio champagne, c’è spettacolo, ci sono gol intriganti ed errori umanissimi; c’è un vocabolario che comprende sinonimi e pure qualche contrario, ma che è in fase di apprendimento e che ora consente di esporre un linguaggio assai forbito. «E’ vero che siamo più squadra, che siamo più maturi. Forse ci sta aiutando la maggior protezione difensiva, un equilibrio più marcato: ma io resto dell’avviso che ci sia la necessità di lavorare ancora, di aver pazienza e di sfruttare ogni giorno per migliorarsi. Però, sì, ora lo sento più mio questo Napoli» .

«IO CI CREDO»  – E allora, si cominci: Swansea-Napoli ha un suo valore intrinseco (e non solo) e per viverla secondo il codice-Benitez è preferibile non lanciare messaggi subliminali, ma tuffarsi nell’epicentro di quell’idea che da giugno ha preso corpo e che va sviluppata, perché tre Europa League (compresa la vecchia, indimenticabile coppa Uefa) con tre club diversi non l’ha vinta ancora nessuno.  «E’ vero che la priorità è il campionato, ma per me ogni gara ha un senso se…» . If.

Fonte: Corriere dello Sport

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