Ma questo è il calcio: la quattordicesima in 52 giorni, perché il Terzo Millennio non concede tregue, non induce all’ozio. E’ un pallone che rotola, e stasera verso gli ottavi di Europa League, e che va domato, scegliendo e poi osando. E’ Napoli-Swansea ed è la terra di conquista di Rafa Benitez, il campione in carica che difende se stesso e quel trono conquistato con il Chelsea nel maggio scorso che ancor’oggi ingolosisce: perché vincere, e proseguire, pare quasi un dovere, e perché perdere, e uscire, rappresenterebbe un’onta che rischierebbe d’aprire a processi. Ma questo è il calcio…
Rafa, come si fa?
«Si gioca per vincere, come sempre. A noi basta un gol, regolare, più di loro. Non facciamo calcoli, proveremo a fare la partita: sapendo che affrontiamo una squadra che ha qualità, come ha dimostrato con noi e come ha confermato domenica contro il Liverpool».
Dicono in coro Higuain e Hamsik: si poteva ottenere di più, in campionato. D’accordo con loro?
«Con entrambi, ovviamente. E ora abbiamo la necessità di vincerle tutte, altrimenti la Roma si allontana. Ma di questo parleremo poi, adesso pensiamo allo Swansea: è l’unica preoccupazione che ho».
Con il Genoa, interpretazioni a volte personali.
«Non penso: se uno fa gol, al termine di una giocata, diventa un genio; altrimenti, ha fatto una sciocchezza oppure è egoista. Noi siamo quelli di sempre, anche quando le cose vanno male: abbiamo fatto un bel primo tempo, potevamo segnarne tre, ed una ripresa che non è piaciuta a me e neanche ai ragazzi. Ma sta per cominciare un’altra partita».
Questa non ammette distrazioni.
«Servono intensità e concentrazione; e però bisognerà attaccare, facendo attenzione alle loro ripartenze. La chiave stavolta non sarà il possesso palla, semmai il ritmo; e poi sarà indispensabile essere precisi in attacco e non subire. Io lo Swansea lo conosco».
Il suo Napoli come se la passa?
«Corriamo e pure contro la Roma si è visto. Non bisogna far confusione e gli errori commessi non devono influenzare. Sappiamo gestire le emozioni, la mentalità è giusta, almeno per 45′ con il Genoa lo è stata. Poi si acquisisce esperienza, si matura, ma la strada è quella buona, abbiamo un’idea di gioco».
A proposito, maglia gialla o azzurra?
«L’azzurro sa di Napoli, ma per me fa lo stesso. Vogliamo vincere».
Cercherà di farlo con Insigne o Mertens?
«Decido all’ultimo momento ma la differenza là avanti, mettendoci anche Callejon, è minima e molto spesso dipende dalla gara, dagli avversari che andiamo ad affrontare. Abbiamo un organico assai equilibrato».
Stranamente, qualche preoccupazione l’avete avvertita sugli esterni…
«Dobbiamo ragionare a tutto campo, per diventare sempre più forti: lavoriamo in tal senso. Bisogna pensare alle corsie esterne ma anche al centro, altrimenti la coperta resta corta. Siamo nelle condizioni di risolvere certe piccolissime situazioni. E intendiamo farlo immediatamente: con lo Swansea è dura, ma noi vogliamo passare…».
fonte: Corriere dello Sport
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