Non so voi, ma io fatico a trovare una favorita nella finale del campionato del Mondo. Una partita del genere, ed una partita nella quale a scendere in campo sono la Germania e l’Argentina, non può spingere a credere che ci sia una squadra – sulla carta – superiore all’avversaria; si può pensare che ci siano dei particolari che lasciano preferire l’uno all’altra, ma non può esistere un giudizio assoluto così rischioso. E’ sicuramente vero che la Germania, per quello che si è visto sin dalla prima gara di un mese fa, è la squadra che aggiormente ha impressionato: lo ha fatto per fisicità, per equilibrio tattico, lo ha fatto innanzitutto nella sua fase offensiva, lo ha fatto attraverso un possesso palla accattivante e lo ha fatto anche perché ha avuto la possibilità di non veder solleciata la propria difesa quasi mai. Però stavolta, e siamo nella gara che assegna il titolo di campione del Mondo, si ritrova di fronte Messi, Higuain ed Aguero (non so se tutti e tre assieme o se soltanto con due di questo tris d’assi) e non può esserci test più duro, non possono esserci avversari più temibili, non può esserci miscela più esplosiva da contenere. Non è semplice per niente, non lo è per nessuno, perché le finali in genere sono sempre gare diverse, con una interpretazione anche psicologica che sfugge alla normalità: e che non sia un match banale, anche nella sua lettura, lo racconta l’evoluzione di questo Mondiale di Germania e Argentina, il loro differente modo di essere in campo, la natura stessa delle due squadre che è stata mostrata sin dalle prime battute di gioco. Io non credo che stavolta possa prevalere, come si è comunemente spinti a credere in circostanze del genere, il sospetto che la finale possa essere dominata dalla paura di perderla: la Germania non ne ha mai avuta in questo Mondiale, l’Argentina ha soprattutto in quei tre uomini (ma anche in altri) i personaggi per imporre se stessa alla sfida e sfuggire a qualsiasi tipo di eccessiva cautela. Sento che sia Germania che Argentina si lasceranno sfilare da dosso la umanissima preoccupazione che in certi momenti può indurre a fare calcoli e tenteranno di fare la propria partita, di osare, di andare a caccia d’un traguardo che poi varrà per la vita. Questa è la Partita e tanto i tedeschi quanto i sudamericani stanno studiando la maniera per riuscire e mettere in difficoltà gli avversari; ognuno cura nel miglior modo possibile i propri pregi e va alla ricerca degli eventuali difetti. Insomma, sono convinto che Germania ed Argentina riusciranno a giocare la partita innanzitutto per vincerla e non certo per non perderla. E’ vero però che stavolta, lo dicono certi atteggiamenti tattici ed anche probabilmente l’eccezionale 7-1 della semifinale, c’è una squadra europea che avverte la concreta possibilità di riuscire a conquistare – e sarebbe la prima volta – il Mondiale in Sud America. Ma la Germania è consapevole di dover arginare innanzitutto «quei tre» fantastici calciatori che sono lì davanti, a trascinare l’Argentina, riuscita a spingersi ad un passo da una conquista sensazionale e nella possibilità di riconquistare il Mondiale, guarda un po’, proprio in Brasile. Comunque vada, stasera, si farà la Storia.
Fonte: Rafa Benitez per il Corriere dello Sport
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