Invita alla calma. Suggerisci di non ragionare troppo sulla distanza. E di non volare con la fantasia. Rafa Benitez sembra più italiano di un italiano. Ormai è troppo navigato e sa come vanno certe cose. Meglio restare con i piedi per terra e magari archiviare prima possibile la terza vittoria di fila in campionato e cominciare a concentrarsi sulla sfida con il Borussia Dortmund che a lui sta più a cuore del campionato. «Sì, so quanto hanno vinto con l’Amburgo ma vincere aiuta a vincere e da domani prepareremo quella partita. La fiducia in un gruppo è importante. Ed è ancora più importante poter impiegare diciotto calciatori perché vogliamo fare bella figura in tutte le competizioni. Sarebbe bene archiviare subito questa partita e pensare alla prossima».
Ma tant’è. C’è da commentare altri tre punti conquistati grazie alla sua strategia. Una rivoluzione più che rotazione. Un turn over esagerato, altro che piccoli avvicendamenti. Sei giocatori nuovi rispetto alla formazione schierata con il Chievo. E poi quando l’avversario è calato, ecco Callejon ed Hamsik per cambiare e vincere la partita. «Ma non si può dire come sarebbe andata se avessimo schierato dall’inizio tutti gli altri – commenta Benitez – Questa è stata la vittoria della rosa. Tutti si sono comportati egregiamente, quelli che sono partiti dall’inizio e poi quelli che sono subentrati. Abbiamo più fiducia».
Poi entra nello specifico: «E’ chiaro che Callejon e Hamsik subentrando quando gli avversari erano stanchi è stato più facile brillare. Ma anche Pandev e Mertens hanno fatto la loro parte. Dobbiamo ancora migliorare qualcosa in fase difensiva, stiamo lavorando per questo. Delle volte perdiamo gli equilibri quando gli avversari partono in controfuga».
Ma Benitez è contento di come sta progredendo il suo Napoli: «Siamo appena agli inizi. La squadra si è distesa bene quando è rimasta più corta e ha capito come superare la barriera della difesa avversaria. Nel primo tempo abbiamo avuto delle difficoltà dovute principalmente al dispositivo tecnico dell’Atalanta. Poi alla distanza, quando loro sono calati, siamo venuti fuori. Ma il merito è di tutti, non solo di Higuain e Calleljon che sono andati in gol».
Non lo ammette ma Benitez è contento che due dei suoi uomini indicati in sede di campagna acquisti abbiano spinto il Napoli in vetta alla classifica. Fu lui a suggerire di prendere Callejon come primo tassello. Sempre lui ad indicare Higuain. E nelle ultime due uscite sono stati proprio loro gli uomini decisivi. «Ma senza l’aiuto dei compagni non avrebbe potuto fare tutto questo. Anche Hamsik, l’ho tenuto fuori perché era affaticato e quando è entrato ha fatto la sua parte. Direi che lo spirito di gruppo è già buono ma tanto ancora dobbiamo crescere».
S’intuisce che a Benitez non sono piaciute alcune cose: «Non abbiamo attaccato la profondità come avremmo dovuto e non siamo stati a creare spazi sugli esterni. Ho provato anche a cambiare di posizione Mertens e Insigne. Loro hanno caratteristiche diverse. Dovevamo avere un giro di palla più veloce e non sempre è facile quando l’avversario si dispone in quella maniera. Ma io sono contento, il gruppo migliora di partita in partita ed è importante vincere e mantenere questa continuità di risultati».
PREVISIONI – Non intende fare previsioni sulla corsa scudetto. Tantomeno commentare il risultato di Inter-Juve: « Il campionato è lungo, si decide a maggio, siamo solo alle battute iniziali. L’importante è creare questa alternanza nei ruoli in modo da distribuire le energie e fare una buona rotazione senza che ne risenta il gioco e soprattutto il risultato». E da oggi si penserà al Borusssia che ieri è stato «spiato» da uno dei collaboratori di Benitez.
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
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