Bisognava evitare di farsi piovere addosso, come si suol dire dalle nostre parti. E, tra l’altro, De Laurentiis è uno che non sta mai con le mani in mano. Nel senso che, avendo già da tempo subdorato l’addio di Mazzarri, il presidente aveva dato il via alle danze (personali) per un degno sostituto. Che è poi arrivato, puntuale, anzi pure in anticipo. E così, dopo un po’ di melina, tipo il giochino delle iniziali…, un po’ di torello fra i vertici societari (e qualche insofferenza), De La s’è deciso a vuotare il sacco. Ad ufficializzare la cosa a modo suo (ma la vera e propria presentazione avverrà venerdì 21), con un breve ma esplosivo messaggio lanciato nell’etere.
IL TWEET – Un fulmine, ma a cielo non propriamente sereno, visto che il tweet che annunciava nient’altro che la verità, quello lanciato il 27 maggio poco dopo le 21 («Rafa Benitez è il nuovo allenatore del Napoli. Un uomo di grande esperienza internazionale. Un leader»), era stato preannunciato alcune ore prima da un cinguettio breve ma intenso, un modo per preparare il terreno ed indurre a stare concentrati sul pezzo. «Mi raccomando, il momento si sta per avvicinare e ne vedremo delle belle». Che, oltre a tutto l’entusiasmo per l’apertura di un nuovo capitolo azzurro, valeva anche a dire: «abbiamo fatto e faremo di tutto per migliorare il Napoli, anche se ci sono stati e ci saranno degli addii». E prima ancora: «Grazie Walter, conoscerete il nuovo allenatore con un tweet». Parola, pardon, cinguettio mantenuto.
IL GIORNO DOPO – Quello dopo l’ultima di campionato, cioè. Se vogliamo riavvolgere ancor più il nastro. Il 20 maggio. Trittico al vertice in viaggio verso Londra, ufficialmente per assistere alla finale di Champions, ma sotto sotto (e nemmeno tanto) per incontrare Don Rafa e far decollare la trattativa. De Laurentiis, Bigon e l’uomo delle firme Chiavelli, tutti i componenti della “mission” riuscita. A quel punto le intenzioni erano serie e chiare, lo erano talmente, da convincere in un amen il tecnico madrileno. Con pensieri, parole e tutto un resto (anche l’ingaggio) molto ma molto seducente. Il sì è d’impatto, il nuovo appuntamento fra le parti (entusiastiche) giusto una settimana dopo. Casa-Benitez a Liverpool, dopo la tournée negli Usa col Chelsea fresco vincitore in Euroleague, per avere un quadro più dettagliato della situazione, dei principali ed immediati interventi (leggi pure mercato) assieme agli uomini dello scouting: Micheli, Mantovani e Zunino, accompagnati da un Bigon già di casa. Una full-immersion di nomi, dati, profili durata un paio di giorni, mentre il presidente volava negli States per impegni cinematografici.
EUFORIA – Massimo gradimento, quello di Benitez affidato a più riprese al suo sito personale: «Non vedo l’ora di essere a Napoli e di sentire il sostegno per il progetto che stiamo per iniziare» e poi altri piccoli gradevoli segnali, anche un po’ suggestivi. Come il sondaggio fra i tifosi sui dieci luoghi più belli di Napoli. Fa parte del Rafa-style.
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