Aurelio De Laurentiis è in piedi. Agita le braccia, i pugni levati al cielo, pallido per il tumulto che ha nel cuore. Abbraccia il figlio, abbraccia la moglie, poi si gira e dà il cinque a un tifoso. Rafa Benitez guarda il campo e sembra volersi stropicciare gli occhi: il suo Napoli si è perso e ritrovato ogni volta che rischiava di finire nell’incubo del pari. Sa bene che non perdere a Dortmund significa avere il biglietto in business class per gli ottavi di Champions e si lascia andare.
«Ma noi con il Borussia giocheremo per vincere, non faremo calcoli. Non ne possiamo fare. In Germania vogliamo chiudere il discorso qualificazione: pensavamo che sarebbe stata decisiva la gara con l’Arsenal e invece siamo stati bravi ad anticipare questo appuntamento così determinante. Sapevamo che era un girone difficile ma neanche io potevo immaginare che neppure 12 punti potrebbero bastare per passare il turno. E pensare che in altri raggruppamenti ne potrebbero bastare molti di meno».
Probabile che si riferisca, a modo suo, alla Juve di Conte, l’avversario di domenica. «È un dato di fatto, nella maggior parte degli altri gironi bastano nove punti… noi invece così siamo sicuri solo di essere in Europa League». Si lascia andare. «Sono soddisfatto, ho voglia di riposarmi. Con il Marsiglia abbiamo sofferto ma alla fine è stata una vittoria meritata. Non era facile affrontare una partita in cui siamo andati subito sotto, ma la reazione è stata positiva. Normale avere dei patemi nel finale, questa è la Champions». Non nasconde che non è stata proprio una serata indimenticabile. «Potevamo fare meglio, senza dubbio, mi è piaciuto il carattere. Bisogna anche considerare che cominciano ad avvertire il peso di dover giocare ogni tre giorni. Anche sui gol non siamo stati brillanti, è mancata l’intesa. Meno male che in campionato di errori di questo genere ne facciamo davvero pochi».
Domenica il big match allo Juventus Stadium. «A questa partita penso da oggi: le mie scelte di ieri non erano legate alla sfida con i bianconeri. Ho scelto Pandev perché non penso che sia inferiore ad Hamsik e Behrami l’ho tenuto a riposo perché avvertiva un problema al ginocchio. Ma non penso che Inler e Dzemaili si siano comportati male. Tanto che abbiamo vinto…». La Juve è già in cima ai suoi pensieri. Non lo nasconde. «Non credo che sia avvantaggiata dal fatto che abbia giocato 24 ore prima di noi: quattro giorni sono sufficienti a ricaricare le forze. È importante per il nostro morale arrivare a questa gara con i tre punti». Si coccola il ritorno al gol su azione di Gonzalo Higuain: «Doveva giocare solo un tempo e mezzo e invece stava bene e l’ho tenuto in campo fino alla fine. Un Pipita così sa fare la differenza ed è molto importante per noi che ora si senta bene. Noi là davanti abbiamo tanta qualità ma spesso non riusciamo a essere cinici come vorrei».
Rafa conferma che prima o poi tornerà a cancellare il ritiro. «Lo farò perché si gioca troppo. E molti giocatori rischiano di conoscere i propri figli quando compiranno 10 anni, non posso accettarlo». Ovvio che Rafa ha il sorriso stampato in fronte. «Era importante vincere. Gli ottavi adesso dipendono solo da noi: non posso che essere felice di questo».
Fonte: Il Mattino
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