Meno tre: perché giovedì si parte, destinazione Dimaro – e missione Champions – ma anche perché restano quei vuoti, quegli spazi da occupare, quelle caselle nelle quali intrufolare gli uomini giusti dopo aver ritenuto che siano indirizzati per il posto giusto. Meno tre: perché è ormai certificato che servirà un attaccante (double face) ma soprattutto un mediano d’interdizione e un regista non classico, semmai moderno, tanta corsa e pure materia grigia, capacità di far scivolare il pallone con la velocità del pensiero. E quando ormai il Trentino – dunque il futuro – sta per spalancare le proprie braccia, val la pena d’accelerare, di scuotersi e di procedere.
DEADLINE. Il 17 luglio, mica a naso, è l’appuntamento da rispettare: l’ha detto De Laurentiis, l’ha chiesto Benitez, ci proverà il Napoli a cominciare la preparazione almeno con un centravanti e, se possibile, pure con il mediano-ingegnoso attraverso il quale avere garanzia di interdizione di costruzione. Meno tre: e si ripartirà inseguendo Michu (28), che in realtà si chiama Miguel Perez Cuesta, ed è ad un passo, per percorrere il quale – e lo insegna il passato – può servire un tempo indefinibile. I contratti sono complessi e le differenze sempre sostanziali: ma il Napoli è lì, pronto ad afferrare Michu per consegnarlo a Benitez, e lasciargli vivere questa fase d’avvicinamento al preliminare del 19-20 agosto con la serenità auspicata. Per cominciare, forse, c’è Michu, che sa fare il centravanti e che può essere alternativo ad Hamsik, che ha il fisico per resistere e per consentire anche variazioni sul tema (tattico): nella prima, quella che conta e vale una stagione, Higuain avrà nelle gambe appena due settimane di preparazione e comunque le scorie del Mondiale; e poi può darsi che Pandev sia già altrove, e dunque resterebbero solo Zapata, magari Vargas. Quindi…
LA TESTA. E’ il cervello che va irrorato d’energia fresca e in quella ch’è già di qualcuno (di Jorginho, per ora) andrà inserito un altro personaggio capace di palleggiare con rapidità e di garantire pure le coperture preventive: il modello più a portata di mano, non avendo avuto impegni in Brasile, è Lucas Leiva (27), che ha un contratto sontuoso e un club, il Liverpool non dispostissimo a liberarlo per un prestito gratuito. Però nelle gerarchie del listone della spesa, Christoph Kramer (23) ha fatto balzi in avanti: il senso tattico, la freschezza, lo spessore agonistico e pure la percezione delle geometrie hanno rappresentato il valore aggiunto per la scelta. Il dialogo è cominciato da un bel po’ e il Napoli – che ha fatto i propri conti – stavolta si spinge oltre le strategie ricorrenti in questo mercato da vacche magrissime: su Kramer si può discutere, tenendosi comunque bassi, viaggiando intorno agli otto milioni di euro ai quali aggiungere qualche bonus. La distanza dai quindici milioni di euro richiesti dal Bayer Leverkusen è significativa ma per niente incolmabile e la tentazione è di avvicinarsi con decisione a quel mediano emerso dal cono d’ombra nel quale l’avevano sommerso i Sandro, i Gonalons, i Capoue, i Mario Suarez. Pare quasi una vita fa…
Fonte: Corriere dello Sport
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