Rientra Lui, il trascinatore per eccellenza, il bomber che tutti i difensori vorrebbero scansare: Gonzalo Higuain. Tredici gol e sette assist in campionato. Per non contare l’apporto offerto in Champions League, In Europa League ed in Coppa Italia. Senza il Pipita, il Napoli ne perde in personalità, in carattere ed in forza penetrativa. Come del resto s’è visto a Livorno. Ma con la Roma ci sarà. Ha scontato il turno di squalifica. Ed ha avuto modo di staccare la spina respirando aria di nazionale, impegnata ieri sera a Bucarest, e parlare cisì solo di Mondiale. «Siamo sempre contenti di vestire la maglia della Seleccion. Quello in Brasile sarà un bel mondiale, abbiamo una squadra molto forte per giocare una grande competizione. Vincerlo è il sogno di tutti. Ed avere un leader come Messi è un onore. Leo è la chiave dell’Argentina, ci rende più forti» ha detto Higuain dal ritiro in Romania.
Ma oggi l’aspetta Benitez a Castelvolturno. Così come attende tutti gli altri impegnati nelle rispettive nazionali. Al tecnico spagnolo tocca gestire un organico che ha nelle gambe di media circa trentacinque partite tra le varie competizioni disputate finora, nonchè un minutaggio individuale impressionante. Molto di più rispetto a quanto accumulato dai calciatori della Roma. Albiol, anch’egli al rientro dopo Livorno, ad esempio ha superato la soglia dei tremila minuti giocati. Seguono a ruota, Callejon (2966), Inler (2803) e poi Higuain (2689) e Maggio (2679). Tocca, quindi, gestire la rosa per non fondere. Alcuni elementi sono insostituibili. Anche perchè dai ricambi è stato difficile ottenere una resa accettabile. Sono venute a mancare talune pedine per infortunio (vedi Zuniga, Mesto), altre non si sono espresse al top (vedi Pandev ed Hamsik), altri ancora non si sono rivelati all’altezza (Duvan Zapata). Ed allora a Benitez non resta che affidarsi all’esperienza per far sì che vengano recuperate per tempo le energie mentali e fisiche di coloro che non possono essere rimpiazzati. Oggi pomeriggio non si parlerà di Roma. Ma si ricomporrà il gruppo e si valuteranno le condizioni psicofisiche del gruppo. Da domani, invece, si entra nel clima di una sfida che vale tanto ai fini della classifica e si cominciano a preparare le contromosse.
MOTIVAZIONI – Il Napoli è reduce da due pareggi consecutivi in campionato. Possiede le motivazioni giuste per rialzarsi. Ma se che la gara con la Roma sarà diversa da quella giocata in Coppa Italia. E confida nella carica di Higuain, colui che proprio contro i giallorossi, sotto gli occhi di Maradona, ed anche contro lo Swansea è stato determinante ai fini della vittoria. Non solo inserendo il proprio nome nel tabellino dei marcatori, soprattutto giocando per la squadra, da leader vero, trascinando i suoi a due vittorie che hanno prodotto qualificazioni importanti: finale di Coppa Italia ed Ottavi di Europa League. Se un campionato fa il Napoli dipendeva dai gol di Cavani, oggi dipende dai numeri e dal carisma di un altro sudamericano destinato a seguire le orme di un connazionale che l’ha preceduto con la stessa maglia, ha scritto la storia del club e provvide a lanciarlo per primo nella Seleccion, Diego Armando Maradona.
Higuain è pronto a caricarsi della responsabilità di trascinare il Napoli più in alto possibile. Così come è pronto Albiol, anche lui al rientro dopo lo stop di Livorno. Loro due, insieme con Callejon e Reina, sono abituati a reggere peso e pressione di tante gare giocate uno dietro l’altra. A Benitez non resta che gestire sul piano mentale e fisico tutti gli altri che ruotano intorno al suo poker d’assi, in particolare i più giovani: da Fernandez a Ghoulam, da Jorginho ad Hamsik, da Mertens ad Insigne.
Fonte: Corriere dello Sport
