Benitez è l’immagine della felicità. Ha ottenuto quanto si era prefisso: andare avanti anche in Europa League, dopo aver guadagnato la finale di Coppa Italia. L’allenatore del Napoli dispensa sorrisi in sala stampa e si diverte a sfoggiare il suo inglese, integrando quanto stava traducevando l’interprete. Gli riferiscono del twitter del presidente De Laurentiis ( «bravi i ragazzi, per la prima volta nella nostra gestione andiamo passiamo il turno a eliminazione diretta in una competizione europea») e gli chiedono se abbia incontrato il patron nello spogliatoio: «Certo che l’ho incontrato. Era contento, come tutti noi». S’inserisce il capo della comunicazione, Nicola Lombardo: « Ma il presidente viene sempre nello spogliatoio a fine partita, è il più tranquillo di tutti». E qui s’inserisce Benitez: «Specie quando vinciamo». E giù risata generale.
Ma il tecnico spagnolo non si nasconde la realtà. La partita è stata piuttosto difficoltosa e sembrava incanalarsi a favore dei gallesi: «Abbiamo sofferto, è vero – dice Benitez – ed abbiamo persino rischiato di non qualificarci. Lo Swansea ci ha messo in seria difficoltà. Ma loro giocano in Premier League, hanno un ritmo diverso e sono sette anni che sviluppano questa filosofia di calcio. Se ti aspettano e ti fermano, sanno poi ripartire e fare grandissimi danni grazie alla loro velocità. Oggi dal punto di vista tattico era una gara molto complessa. Lo sapevamo. E l’avevo detto anche ai ragazzi di tenere alta l’attenzione quando loro attaccavano. Dopo il loro pareggio, siamo stati bravi a non disunirci e nel finale ad ottenere questa qualificazione che è molto importante per tutti»
Poi aggiunge: «Lo Swansea non aveva nulla da perdere ed ha tentato il tutto per tutto. Erano più tranquilli di noi ed hanno avuto il compito più facile ma i miei sono stati abili nel ribaltare tutto anche grazie all’aiuto del pubblico».
Spiega che la gestione dell’organico è fondamentale: «Ed è per quello che ho tenuto fuori Fernandez e qualche altro. Avevo bisogno di un altro centrale difensivo e pensavo che Britos potesse esserci utile, così è stato. Se siamo abili nella gestione della rosa, possiamo fare bene anche in campionato. La chiave è tutta lì. Giocando ogni tre giorni, bisogna fare i conti con squalifiche ed infortuni»
Gli chiedono anche perché abbia tolto Insigne per Mertens e non Callejon: «Insigne è più abile nel dribbling ed ho deciso di inserire Mertens che ha più esperienza e più capacità di fiondarsi negli spazi. Callejon poteva sempre tirare fuori una giocata. Il problema è che ora tutti conoscono i suoi movimenti e lo neutralizzano».
Benitez non si meraviglia della prestazione di Higuain e di quel quarto d’ora finale del Pipita che ha fatto venire le vertigini ai difensori gallesi: «Gonzalo sta facendo quello che deve fare. La sua intesa con la squadra cresce di volta in volta. E fisicamente sta bene, così come stanno bene tutti altrimenti non avremmo prodotto quelle sgroppate nel finale». Ma Don Rafa discolpa anche Maggio sull’occasione del gol dello Swansea: «Bisogna migliorare l’intesa con Henrique, così come bisogna migliore nel complesso ma non c’è tempo per lavorare tatticamente e anche atleticamente».
Già si conosce il prossimo avversario agli Ottavi, il Porto, il 13 marzo. Ammonisce Benitez: «Io li conosco e conosco l’ambiente che troveremo lì. Sarà difficilissimo, sicuro. Ma noi arrivati a questo punto, ci proveremo. La mia esperienza? Conta relativamente. Io non faccio gol, sono i ragazzi che devono farli ed essere capaci in due gare di superare un avversario così forte, come è avvenuto con lo Swansea: intelligenti all’andata, spietati al ritorno con il sostegno del nostro pubblico e a casa nostra»
Fonte: Corriere dello Sport
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