La decima vittoria in trasferta, un altro record inseguito da Benitez. Sì, l’eventuale successo di domani sera al Tardini sarebbe storico: il Napoli di Rafa staccherebbe quello di Mazzarri che in due occasioni negli ultimi anni ha conquistato nove vittorie esterne.
Napoli che insegue il record di punti e soprattutto prova a tenere viva fino all’ultima la corsa al secondo posto: sette partite da giocare, ventuno punti a disposizione. Il vantaggio della Roma è abissale, ben nove punti reali, dieci virtuali considerando il vantaggio negli scontri diretti per la migliore differenza reti. Tanti motivi per vincere a Parma, quindi, tra questi la voglia di riscattare il ko dell’andata, il primo casalingo con la rete di Cassano. Il Tardini campo accompagnato da una tradizione positiva negli ultimi anni, ben tre vittorie consecutive con la gestione Mazzarri negli ultimi tre anni, quattro successi e un pareggio con la presidenza De Laurentiis e ultimo ko nel 2001.
Numeri positivi che contribuiscono ad aumentare l’ottimismo, insieme ovviamente alla vittoria netta sulla Juve. La squadra di Donadoni dopo una lunghissima serie di risultati positivi ha perso le ultime tre sfide in campionato, l’ultima mercoledì nel recupero contro la Roma all’Olimpico. Un momento di flessione del Parma dopo un periodo molto positivo anche come prestazioni. Tra Rafa e Donadoni sarà una sfida aperta, Parma e Napoli sono due squadre che giocano un calcio d’attacco. Benitez dovrebbe convocare sia Zuniga che Mesto, tutti e due in settimana hanno svolto tutto il lavoro con il gruppo e sono da considerare ormai perfettamente recuperati: il tecnico spagnolo dovrà valutare se li ritieni pronti al cento per cento anche da un punto di vista atletico. Non ci sarà certamente Maggio che lunedì verrà sottoposto a un nuovo controllo dopo il pneumotorace accusato venti giorni fa: il nazionale potrebbe tornare tra i convocati per il match successivo contro la Lazio.
Tra più attesi Marek Hamsik, l’anno scorso segnò il gol dell’1-0 al Parma, un gol bellissimo. Il Parma, una delle squadre alle quali ha segnato più spesso: lo slovacco contro la Juve ha mostrato segnali evidenti di ripresa e si è rivisto con pericolosità in zona tiro. Marek ha voglia d’interrompere il lunghissimo digiuno, cinque mesi senza reti, l’ultima al Catania al San Paolo. E questa può essere la volta buona per lasciare quota sei e avvicinarsi alla doppia cifra, sempre raggiunta in questi anni di Napoli. Ora la sua condizione atletica è migliorata e la risposta è stata sicuramente confortante contro la Juve. Voglia di gol anche di Higuain, all’asciutto da quattro partite, tre di campionato e una di Europa League. L’argentino proverà ad avvicinarsi a Tevez, il re dei bomber con 18 gol che dovrebbe saltare il match contro il Livorno per un problema muscolare. Il Pipita è fermo a 14 reti e ha perso colpi nelle ultime giornate, quelle in cui hanno segnato gli altri pretendenti al titolo, da Palacio, a Toni. Gonzalo ovviamente confermato al centro dell’attacco, da punta più avanzata. Stesso discorso per Callejon, con il morale a mille per la rete messa a segno contro la Juve. Solito ballottaggio a sinistra tra Mertens e Insigne, il belga ha chiuso i conti con un gran gol contro la Juve, Insigne però, pur senza segnare, contro i bianconeri è stato tra i migliori in campo.
A centrocampo verso la riconferma la coppia Jorginho-Inler, la più affidabile, i due centrocampisti che assicurano quantità e qualità, geometrie e contributo in fase difensiva. Conferma in pieno anche per la difesa a quattro: i laterali Henrique e Ghoulam e la coppia centrale Fernandez-Albiol. E in porta super Reina. Il miglior Napoli che dopo il tour de force degli ultimi tre mesi tra campionato, coppa Italia ha potuto preparare il match con la settimana tipo. Da qui a fine stagione sarà sempre così, eccezion fatta per la settimana con il match di finale di coppa Italia contro la Fiorentina e lo slittamento al martedì della partita contro il Cagliari. Benitez ora potrà gestire le forze senza il supplemento di lavoro per i doppi impegni. A Parma la prima delle sette finali con l’obiettivo di tenere viva la corsa al secondo posto, cioè la Champions League diretta.
Fonte: Il Mattino
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