EL PIPITA. Il Napoli è rinato (mentalmente) sdraiandosi e lasciandosi psicanalizzare da se stesso, qualcosa ha modificato – ovvio – ed ha beneficiato del rientro d’uno Zuniga che ora va ed ora soffre, che s’è goduto un Inler da ciak si gira, che s’è lasciato scuotere da Gonzalo Higuain, molto più d’un bomber ma il leader che (a naso) non c’è, perché qui il carisma o il magnetismo o l’autorevolezza sembrano vagamente latitare dopo l’addio di Pepe Reina, quel “mostro” che s’è preso il Napoli e l’ha manipolato ad uso e consumo delle esigenze d’un gran club. «Io ed i compagni ce lo siamo detti sia nei giorni scorsi che prima dell’inizio della partita con il Genoa: bisognava dimenticare la sconfitta di Bilbao, bisognava ricominciare subito vincendo, in qualsiasi modo. Perché avevamo bisogno noi e chi ci sta al fianco, i nostri tifosi, d’un pieno di vitalità. E siamo riusciti a battere il Genoa. E ora abbiamo impegni importanti su quattro fronti: il campionato, l’Europa League, la Coppa Italia e la Supercoppa» . Mica solo al Nazareno fanno i patti!
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