Tenera è la notte: e in quell’ora mezza di calcio raffinato, in quella sfida che sa di rivoluzione ideologica, ci sono racchiuse le (mezze) verità d’un abbrivio entusiasmante e il ruolo d’anti-Roma che rischia d’andare in frantumi. Firenze è la cartina di tornasole d’un Napoli abbagliato da se stesso, dalla capacità d’andare oltre per restare nella scia d’una capolista invincibile: ma per togliere l’ennesimo velo, ripulendolo da qualsiasi contaminazione, vanno sciacquati i muscoli nell’Arno.
Stavolta il gioco si fa duro, Benitez…
«Gara importante, perché affrontiamo, e in casa sua, una delle migliori formazioni in circolazione. E’ una sfida tra top-club, come dice la classifica. La Fiorentina ha qualità, ne ha tanta. Però io continuo a ritenere difficile qualsiasi impegno».
«Annusato» da lontano, Montella emana profumo di calcio spagnolo.
«Puntano come noi sul possesso palla; e poi verticalizzano all’improvviso. Sono molto bravi sugli angoli, sulle punizioni. Hanno diverse soluzioni offensive. Dovremmo essere bravi nel sapere tenere gli equilibri giusti, sia in una fase che nell’altra. Alla fine vince chi ci riesce meglio e più a lungo. Vediamo chi la spunta. Secondo me viene fuori un bel match».
C’è qualcosa che chiederebbe al suo Napoli?
«Da quando sono tornato in Italia, ho scoperto un termine: cattiveria. Che vuol dire, in senso agonistico, ciò che piace a me: senso dell’applicazione costante, fame. Si può migliorare pure in tal senso ed io sono convinto che accadrà in tempi brevi. Ma in ottica generale, sono soddisfatto di quello che sto ottenendo dai ragazzi: abbiamo vinto sette partite su nove e, persino al di là dei risultati, stiamo notando un’evidente crescita. Ora si vedrà dove si potrà arrivare».
Il calendario, in questo momento, sembra propendere per la Roma…
«E poi ci sarà un momento in cui sarà più complicato per loro. Ho sempre detto che ci sono quattro-cinque squadre che lotteranno per lo scudetto ed i giallorossi sono tra questi. Per me non rappresentano una sorpresa. Ma ribadisco che nel lotto ci sono anche la Fiorentina e l’Inter. Noi avremo una serie di sfide interessantissime, con dentro pure la Champions: ma chi viaggia ad altissimi livelli, sa bene ciò che l’aspetta».
Spifferi della settimana: gli arbitri vi valuterebbero con benevolenza….
«Eppure abbiamo avuto soltanto due rigori. Mi sorprende questa cosa, ma altro non ho da aggiungere».
La formazione la fa il cuscino….
«Decido sempre e solo all’ultimo momento. E quindi ci sono ancora un bel po’ di ore. Valuto in base a ciò che vedo in campo, a ciò che mi suggerisce l’allenamento».
Ha Cannavaro a disposizione.
«Ma Paolo non è in crisi. Lui sa di essere importante, resta il capitano ed è un esempio per tutti, come Mertens. Noi non possiamo controllare quel che si dice all’esterno del nostro ambiente. Non gioca perché siamo in undici».
Il tormentone Higuain si è esaurito…
«Sta recuperando un po’ alla volta. Sono contento di quel che ha fatto con il Torino e so che può dare ancora di più. Ha talento, può fare la differenza in qualsiasi momento e per incidere non ha neanche la necessità di stare al centro per cento».
E’ nella lista dei dieci allenatori che si contenderanno il Fifa World coach.
«Ma penso sia giusto che a vincerlo sia Heynckes».
A proposito, testimonial migliore la Campania non poteva avere: ovunque vada è un successo.
«Ho visto luoghi meraviglioso e ne sono rimasto impressionato. Ma chi sono io per dare un giudizio su come promuovere il turismo? Certo, con le bellezze di Napoli e dintorni, un’operazione di marketing appropriata porterebbe soldi e posti di lavoro».
Fonte: Corriere dello Sport
