Ma sì, ci siamo: ed è inutile perdersi dietro altre congetture, accavallare le ipotesi, confondersi le idee. Il giorno della verità è giovedì 23 maggio, quando si scoprirà il faccione che si nasconde dietro un mister X che in realtà ha già una sua bella identità: si scrive Benitez, o anche Rafa, si legge il futuro del Napoli in poche ore, quel che servirà per arrivare a una soluzione, per trovare una risposta, il sì che piace a chiunque o un “ni” per aggiornarsi e ragionare su eventuali divergenze. Manuel Garcia Quilon è già arrivato in Italia, a Roma, e Andrea Chiavelli, l’amministratore delegato della Filmauro e molto più d’un braccio di destro di De Laurentiis, con Riccardo Bigon, il ds, hanno liberato le proprie agende, rimosso ogni appuntamento per oggi e preparato il confronto: bisognerà parlare di soldi, chiaramente, ma servirà (inevitabilmente) anche ribadire alcuni passaggi sulla struttura da mettere a disposizione dell’allenatore madrileno.
CONTATTO – Lunedì mattina il primo appuntamento: tutti a Londra, per incrociare direttamente Benitez, per presentargli l’Idea del calcio inseguita dal Napoli, per chiedere la propria disponibilità e anche per cogliere la reazione a pelle. Rafa Benitez è l’uomo delle due Liga con il Valencia, della Champions con il Liverpool, della coppa Intercontinentale con l’Inter, della Europa League con il Chelsea; è anche il tecnico che piace al Psg e al Monaco, che ha ammiratori nell’Est capaci di ricoprirlo d’oro: dunque, bisognava afferrarne le emozioni e però anche trasmetterne. La missione diviene subito possibile, perché Benitez e il Napoli si sono piaciuti immediatamente, hanno espresso le rispettive teorie, hanno avuto modo di confrontarsi, di accorgersi dell’esistenza di affinità, di scorgere convergenze filosofiche. Nessun accenno all’aspetto economico: banalità ridotte a dettagli da affrontare successivamente, avendo tempo a disposizione. Però un accenno alla durata di un impegno: due anni. Di qua Benitez e di là De Laurentiis, Chiavelli e Bigon, in una tre ore rassicurante, anzi intrigante, che ha schiuso la finestra sulle stagioni che verranno: unica ed ultima opposizione può essere rappresentata dai famosi diritti d’immagine, un ostacolo da tener presente ed eventualmente da aggirare. Sembra praticamente definito anche il numero dei collaboratori: a Rafa Benitez ne bastano quattro, magari può arrivare a cinque, ma non gli serve tanto altro.
PROFILO DA STAR – Rafa Benitez ha la storia personale che parla per sé, una carriera che brilla di suo, attraverso le varie conquista e un calcio che ha attecchito ovunque: nella Spagna in cui ha impresso la personalissima “rivoluzione”, rappresentando con il suo Valencia il contropotere al Real e al Barcellona. Poi in quell’Inghilterra talvolta ostile, come dimostra l’ultimo semestre al Chelsea, attraversato con l’ombra opprimente di Josè Mourinho: ma un hombre vertical va avanti a testa alta e vince ugualmente, incurante dei fischi di Stamford Bridge. Il Napoli ha scelto uno dei personaggi più autorevoli tra gli allenatori: l’ha fatto per convinzione e per lanciare un segnale indiscutibile alla città. La fumata azzurra può arrivare in giornata o anche entro le prossime ventiquattro ore, ma el señor sembra destinato ad accomodarsi su una panchina per la quale le altre ipotesi (Roberto Martinez del Wigan) restano alternative vaghe nascoste dietro quella porta di via XXIV maggio.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.