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Benitez: nuovo modulo per esaltare il tenore Hamsik

Però non bisogna fermarsi a dare i numeri: perché c’è un’anima che cambia, anche strategicamente; perché è il Napoli che muta complessivamente pelle; perché c’è un processo di «internazionalizzazione» che va sviluppandosi ed una visione più ampia che viene alimentata. No limits: pensando al campionato e però anche alla Champions e (a seguire) alla coppa Italia: provando a concedersi quel che si può e senza soffermarsi sulle difficoltà (che pure esistono) e sul sovraccarico d’impegni (che rimane, innegabilmente): ma stavolta, e cominciando dal mercato, sarà un altro Napoli e si comincerà a colmare il gap tra coloro i quali finiranno per ritrovarsi con l’etichetta addosso di titolarissimi e chi invece rimarrà alle spalle, in panchina, e cercherà di ribaltare l’ordine costituito.

NEWS – Ciò che balza agli occhi, immediatamente, è il modulo d’una squadra che dall’autunno del 2006 s’è messo a giocare «a tre» e non ha (quasi) più smesso: la svolta a Bergamo, dopo la sconfitta in casa dell’Albinoleffe e la convinzione di dover dare una scossa anche mentale a quel gruppo. E invece con Reja comincia un’era tattica che va avanti ad oltranza, viene interrotta occasionalmente, e ora con Benitez può essere accantonata definitivamente. Sarà 4-2-3-1, il cosiddetto codice-Benitez, la conversione ad un modello di riferimento calcistico diverso che però viene attivato attraverso il nucleo storico dell’ultimo quadriennio: «Sarà importante il ritiro e il modo in cui i calciatori risponderanno alle mie sollecitazioni: verificheremo se capiranno ciò che chiedo». 

LARGE – Poi s’inciderà sull’organico, se ne allargherà la struttura e si procederà a gerarchie meno consolidate che comporteranno chanches per i ventiquattro chiamati ad entrare in competizione: un doppio per ogni ruolo, come sempre, e comunque un’elasticità nelle scelte che avrà pure il compito di fungere da stimolo per chi (teoricamente) si lascia preferire per le proprie qualità e pure un sistema di alternanza sempre vivo che consenta a chi è destinato ad essere subalterno di avvertire intorno a sé la fiducia. Per arrivare ad una «sfida interna» viva, perenne, che lasci lievitare anche il rendimento collettivo e non produca nei turn-over (necessari) deficit palpabili, il Napoli-2 avrà spessore più adeguato agli impegni che si stanno per materializzare all’orizzonte.

MAREKAMBIA – Un po’ Gerrard e un po’ Lampard e ora, soprattutto, Marek Hamsik, il genio per sempre: l’idea di Benitez è stata tratteggiata sui fogli consegnati a Bigon, poi verrà riproposta sul campo attraverso gli schemini, le frecce, i movimenti, le delucidazioni. L’Hamsik del futuro si sfila dal centrocampo e avanza di qualche metro, si va a sistemare sulla verticale (e alle spalle) di Cavani per concedergli la possibilità di capitalizzare la rapidità nelle incursioni nella profondità e poi, in fase di non possesso, scala, va a governare una fetta di campo per inaridire il mediano-regista altrui, s’abbassa sino ad arricchire la linea per formare densità.
FLASH – Il tempo è un galantuomo e aiuterà a memorizzare la filosofia imperante dell’anno che verrà: ma a quattro Maggio ci ha giocato non solo in Nazionale (in gioventù, nelle emergenze del recentissimo passato) e Zuniga non può aver dimenticato ciò che sapeva fare (e bene) a Siena, nell’anno in cui si propose come fluidificante di destra. Si risistema la linea, si rivedono le diagonali, si studiano i tempi di partenza e le coperture, però attraverso nozioni che ognuno nel Napoli ha già avuto modo di memorizzare nella propria costruzione calcistica e che risulteranno ritoccate secondo usi e costumi di Benitez.
EUROPEE – Sarà un caso (e non lo è): è stata riveduta (e corretta?) pure l’indirizzo offerto al mercato, meno autarchico (anzi per nulla) e assai proiettato verso l’Estero, ma non più (prioritariamente) in direzione Sud America. Nessun pregiudizio, né il desiderio di rifiutare a priori d’intervenire in Italia: ma il desiderio di emergere in Europa attraverso la Champions, dunque di accorciare la tappa che conduce allo step successivo ha indotto a spingersi sino in Olanda (per acquistare un belga), poi in Brasile (per un secondo portiere) e in Spagna (per un attaccante) e in Francia… Per il Napoli di Benitez. 
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.P.
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