LIVORNO – « Non sono per niente soddisfatto ». Solita misura, ma l’analisi ancorché serena è imperniata di una sana ed evidente amarezza. Rafa Benitez s’aspettava e voleva sicuramente di più da questa trasferta a Livorno che, alla luce dello 0-0 imposto dall’Inter sabato sera alla Roma, poteva consentire al Napoli di avvicinare i giallorossi. Invece, le distanze sono rimaste immutate perché anche la squadra partenopea non è andata oltre il pari contro un Livorno volitivo, attento e determinato. Ma Benitez s’aspettava e voleva di più lo stesso, immaginando che il Napoli avrebbe giocato un’altra partita per agonismo e lucidità. Invece così non è stato. Serenità a parte, non fa niente per nascondere il disappunto. La faccia vale più delle parole che sono comunque precise e nette.
AMAREZZA E RABBIA – « Non sono per niente soddisfatto ». Cinque parole, una frase, che dice tutto sull’umore del tecnico azzurro. Non ci sta a buttare via le partite e con esse la possibilità di mettere pressione alla Roma. Non gli va giù che avanti di un gol il suo Napoli non sia riuscito a segnare la seconda rete che avrebbe probabilmente chiuso la contesa o comunque costretto il Livorno a scoprirsi con tutte le conseguenze del caso. Non c’è riuscito, il Napoli, e ha permesso la quinta rimonta in stagione alla squadra che aveva davanti.
Fatti due conti, chissà il Napoli dove sarebbe stato senza le rincorse altrui spesso favorite dall’atteggiamento sbagliato. « Ci manca spesso il colpo del ko e questa è stata una di quelle occasioni. Quando abbiamo il match in mano dobbiamo chiuderlo e non consentire all’avversario di provare la rimonta. Non possiamo star lì ad aspettare di vedere che cosa succede. E la determinazione di segnare un gol in più inizia dall’attacco ». Quindi, l’attacco nel suo insieme è il principale “imputato” e non serve appellarsi all’assenza di Higuain. « Avevamo le risorse lo stesso per essere incisivi nonostante ci mancasse Higuain, anche per evitare di esserne dipendenti, e invece non lo siamo stati. Dovevamo fare di più in attacco ». Figurarsi se Benitez non mancherà di rimarcare i tanti cross verso l’area. « Non avevano senso quando si ha una sola punta. Ma, ripeto, più di ogni altra cosa è mancata la determinazione ».
SONO DELUSO – E’ arrabbiato, deluso. E davvero non lo vuole nascondere, perché il suo stato d’animo è un messaggio che deve arrivare diretto. « Sì, sono un po’ deluso. Nel primo tempo abbiamo controllato la gara e non l’abbiamo messa al sicuro, nella ripresa il Livorno ci aspettava e non era semplice trovare i varchi giusti. Ma questa era una partita che dovevamo vincere. E lasciamo stare l’impegno in settimana d’Europa League: non ha pesato. Non abbiamo fatto bene e basta. La mia insoddisfazione deriva da questo ».
Andare avanti: lo impone il calendario, lo pretende Benitez. « La classifica non la guardo, ma guardo al 100 per cento verso la Roma che è il nostro prossimo impegno. Fermo restando che noi il nostro valore lo dobbiamo dimostrare in campo ». Poche parole e tanta amarezza: la misura è la solita, lo spirito no. Così Benitez accoglie e chiude in fretta l’argomento Paletta: il difensore del Parma, che lo spagnolo ha allenato a Liverpool, è stato convocato in Nazionale da Prandelli. « Buon calciatore e bravo a ragazzo. In Inghilterra il suo fu un problema d’ambientamento. Cercare di prenderlo a gennaio? Abbiamo difensori di qualità a sufficienza in organico ».
Fonte: Corriere dello Sport
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