So che nei vostri pensieri c’è Andrea Pirlo perchè tante persone me ne hanno parlato da quando sono tornato in Inghilterra dopo la mia prima stagione al Napoli. Sì, è un grande giocatore. L’idea più semplice è quella di marcarlo a uomo. Semplice nella teoria, non nella pratica anche se qualcuno come ad esempio Welbeck agirà su di lui perchè lui ha l’abilità di trovare comunque lo spazio per il passaggio che cambia tutto. E’ accaduto lo stesso quando il Napoli ha affrontato la Juventus (loro hanno vinto a Torino, noi a Napoli). Abbiamo iniziato con una strategia per contenerlo, controllando lo spazio intorno a lui e limitando i pericoli maggiori, ma qualsiasi cosa tu faccia lui avrà sempre un momento per mettere il passaggio importante.
L’ho avuto di fronte anche col Milan, nella finale di Champions League a Istanbul ed è stato difficile limitarlo. E’ il lavoro di Harry Kewell ad arginarlo: non appena abbiamo perso la palla, gli stavamo vicino ogni volta mettendogli pressioni e facendo attenzione sulle seconde palle. Inoltre, Kewell ma anche Steven Gerrard dovevano fare uso degli spazi da ai lati di Pirlo, perchè nonostante il suo talento non è veloce quando agisce da scudo difensivo. L’Inghilterra ha il mix di giocatori per avere grandi ambizioni nonostante l’Italia di Pirlo. Non c’è bisogno solo di contropiede, ha giocatori d’esperienza come Gerrard e Wayne Rooney, e di ritmo e voglia come Sturridge e Sterling, il ritmo e la fame.
Un manager deve tenere conto anche dell’altra squadra Guardate al mio calciatore del Napoli Lorenzo Insigne: è un calciatore giovane, non alto ma con ritmo e mobilità e gioca sul lato sinistro pronto a rientrare al centro. E non è pericoloso solo per i gol che fa…
Fonte: Rafa Benitez per The Independent
