Il riposo non può attendere. Rafa Benitez va per la sua strada. I metodi non si cambiano: dopo i tre giorni di vacanza concessi durante la pausa per le nazionali, regala a quelli che sono scesi in campo contro il Borussia Dortmund una seconda, inattesa, giornata di relax. Niente Castelvolturno per loro neppure ieri. 48 ore senza corsa e senza palla, lo spagnolo ha preferito lasciare i giocatori a casa, come cura anti-stress. È toccato agli altri, alle riserve di Champions, sfidare il gelo del litorale domitio alla ripresa degli allenamenti. Anche per loro molte leggeri. Benitez c’era. Eccome se c’era. Ma è rimasto in silenzio. Il discorso ci sarà questa mattina, quando ci saranno tutti gli azzurri e si comincerà a parlare della partita con la Lazio. Il prof di Madrid probabilmente nel chiuso dello spogliatoio dirà che ci vuole un altro Napoli in campionato per recuperare il divario dal primo posto. Dirà quello che hanno pensato tutti, dopo le sconfitte con la Juve e il Parma (e lasciando da parte la sfida con il Borussia): cioè che c’è bisogno di più personalità da parte dei suoi fedelissimi, di quelli che Rafa ha portato a Napoli garantendo per loro. Ed è chiaro che si rivolgerà soprattutto a Higuain. Il fatto di non avere praticamente alternative in attacco lo costringe a non tirare mai il fiato. Ma il rendimento dell’argentino, fino ad adesso, è basso. Sarà anche il prezzo per l’impatto con il calcio italiano ma il suo calo rispetto all’inizio è evidente. E lo è in senso assoluto, senza bisogno dell’impietoso confronto con Cavani. Ci vuole un Napoli in campionato diverso e se non altro più combattivo, come quella dei vecchi tempi. Per questo probabilmente con la Lazio ci saranno novità. Tattiche e psicologiche. Con un filo conduttore: basta con il turnover esagerato e avanti con quelli che danno più garanzie. Per esempio, Benitez sta pensando che in caso di assenza di Hamsik (lo slovacco ha ancora dolore, meglio non rischiare un recupero frettoloso e conservarlo per la gara con l’Arsenal) forse è inutile insistere con Pandev. Forse è meglio puntare su un cambio di modulo. Forse è il momento di dare un’altra chance a Paolo Cannavaro o di vedere all’opera il francese Reveillere. Il tecnico spagnolo, dopo la Champions, ha alzato le barricate. Ma è chiaro a tutti come, giorno dopo giorno, anche la placida serenità di Rafa Benitez stia subendo qualche increspatura. Rafa è apparso teso in questi giorni e non potrebbe che essere così. Anche nelle interviste sceglie di non rispondere alle domande: finge di farlo ma in realtà glissa e sguscia, non parla mai dei problemi attuali, dei rischi che si corrono. C’è un ottimismo ostentato, forse l’unica forma di difesa dall’ambiente esterno, dalle critiche che cominciano a piovergli addosso.
Fonte: Il Mattino
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