Tre giorni di riposo e Benitez torna a casa. Casa sua non è la Spagna, ma Liverpool. O meglio a Coldy, quasi al confine con il Galles dove la sua famiglia vive in palazzo castello con 8 stanze da letto. Puntuale arriva anche il suo editoriale su The Independent «Simulatori? È molto importante essere sempre corretti in certi tipi di situazioni perché la gente può verificare quello che realmente è successo in qualsiasi occasione. Non amo chi si tuffa in area: una volta a Liverpool capitò a mio favore. E quella notte dichiarai che l’arbitro sbagliò assegnandoci il rigore. Quando accadono certe cose evito di parlare con il giocatore. Se succede una sola volta, si può considerare tollerabile e per questo non è necessario dare all’episodio troppa importanza. Se invece la situazione si ripete bisogna parlare con il giocatore e cercare di fargli capire che certi comportamenti ledono la sua dignità e, ancora più importante, la dignità del club». Spiega ancora. «Non è facile allenare il gruppo quando hai tanti nazionali che partono e ritornano pochi giorni prima di una gara di campionato. Qui a Napoli ho ben 12 calciatori in giro per il mondo. La Spagna, ad esempio, è attesa da Guinea e Sudafrica, avrei preferito che Reina e Albiol non si sobbarcassero una trasferta così lunga, ma la Roja è una cosa troppo importante. Il nostro futuro immediato si chiama Parma, Borussia, Lazio: tre tappe fondamentali per continuare il percorso di crescita»
Fonte: Il Mattino
