Un, due, tre: stelle. E in quella notte che trascina nell’Olimpo gli dei son pregati d’intervenire. Ladies and gentlemen, è lì la testa, in quel san Paolo tutto anema ‘e core, in quell’ora e mezza in cui si può (ri)scrivere un capitoletto d’una storia infinita: Napoli o Arsenal (e magari pure entrambe), perché il calcio nel suo splendore sa essere persino (terribilmente) crudele. «Siamo stati sfortunati «Molti ritengono che la qualificazione sia impossibile ma noi ci crediamo Pensiamo a vincere»a capitare in un girone del genere, ma
possiamo ritenerci orgogliosi di quello che abbiamo realizzato finora: nove punti sono tanti, però sappiamo che non bastano. Sappiamo ch’è difficile e che per la maggior parte della gente sia persino impossibile: ma noi ci crediamo» . La verità, tutta la verità e nient’altro che la verità è in quel giudizio inappellabile racchiuso nella Cassazione di Napoli-Arsenal: e tra le pieghe d’una serata specialissima, in quell’orizzonte vago e (inevitabilmente) indecifrabile, il senso d’orientamento di Benitez brilla nella lama della saggezza che serve per tagliare la tensione: «Non sono condizionato dall’umore, né dalla amarezza che ancora mi porto dentro per il pareggio con l’Udinese: questa è un’altra partita, contro una grandissima squadra. So che il San Paolo ci aiuterà ma noi dovremo usare molto il cervello. Bisogna innanzitutto vincere, poi si vedrà: perché all’Arsenal piace il possesso, ma anche ripartire» .
VAMOS MA CON JUICIO – Adelante, señor: e sarà un assalto all’arma azzurra, caricata giudiziosamente per specchiarsi in quell’esempio di modernismo universale ch’è l’Arsenal di Wenger; e sarà 4-2-3-1 modello Rafa, con Pandev alle spalle di Higuain, Callejon e Mertens esterni e un Reina da scartocciare con cura stamani, al termine delle rifinitura, per capire se «Siamo orgogliosi di giocarcela. Il pari con l’Udinese ci ha lasciato dentro molta rabbia»i
dolorini sparsi hanno smesso di inquietarlo o se bisognerà consegnare le chiavi della porta di casa a Rafael. «Pepe ha svolto differenziato e bisognerà aspettare. Behrami invece si è allenato e ci sarà. Noi giocheremo come sappiamo, conoscendo il valore dei nostri avversari. Io ho stima di Wenger, lo conosco ed è il miglior tecnico della Premier; lui conosce noi: a questi livelli, si sa quasi tutto. Ma cercheremo il modo per passare, aspettando anche il risultato di Marsiglia, ma pensando a noi stessi» .
ESOPO E MAREK – Quel che il destino riserverà è indecifrabile e verrà affidato al Napoli in stile-Benitez: ed in una serata in cui bisognerà spingersi oltre ogni limite, e persino al di là del modulo, magari tornerà utile pure quel clima rasserenante per spiegare attraverso una favola di Esopo (il contadino, il figlio e l’asino, però strumentalmente affiancati dalla presenza d’un giornalista) perché mai sarà impossibile accontentare gli amanti del tridente e ch’invoca ritocchi strutturali. E’ Napoli-Arsenal (e pure questa senza Hamsik, che rischia di star fermo fino alla sosta), ma il romanzone popolare per quei cinquanta o sessantamila, chi può dirlo?, va letto tutto d’un fiato, lasciandosi cullare da un San Paolo miracolistico: «Siamo orgogliosi di essere all’ultima per giocarci il passaggio agli ottavi. Possiamo andare avanti, è una possibilità che abbiamo e che vogliamo provare a realizzare. Il 3-3 con l’Udinese ci ha lasciato dentro tanta rabbia, ma vogliamo lanciare un messaggio ai nostri tifosi. Daremo il massimo, il cento per cento, e ci proveremo sino all’ultimo secondo per regalarci un sogno» . Good night…
Fonte: Corriere dello Sport
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