CASTELVOLTURNO – La testa, le gambe, il cuore: perché non bisognerà buttar via nulla di sè, né conservarlo, e sarà un’ora e mezza da duri e puri, nel cuore d’una full immersion che prosegue, un viaggio all’infinito tra lo Swansea e il Genoa e poi ancora lo Swansea e il Livorno. «E sarà difficle pure stavolta, soprattutto psicologicamente: perché si affronterà un avversario privo di pressioni, che verrà a giocarsela in assoluta sicurezza. Ma noi non dobbiamo mollare: intensità….» . Monday night, lo chiamavano così nel Benitez all’inglese, tra Liverpool e Chelsea: atmosfera magica, inconsueta, divenuta poi abitudine del calcio all’italiana, la scappatoia per concedersi ventiquattro ore di riposo, dopo essersi spremuti in Europa. «Io sono comunque soddisfatto di quello che stiamo facendo, del lavoro e del suo sviluppo: rispetto alla partita di giovedì scorso, ritrovo Fernandez, Jorginho e Radosevic; e poi particolarmente felice per Mesto, che si è allenato con i compagni e fa registrare enormi progressi. Però in serate del genere, con i carichi di fatica delle competizioni europee, guai distrarsi: mentalità giusta, continuità di gioco e qualità alta. Tutto ciò, insomma, che ci ha consentito di arrivare ai risultati ottenuti».
OCCHIO – Il pomeriggio è un lampo, un clic sul telecomando, zompettando tra lo Swansea (impegnato a Liverpool, ma guarda un po’) e le altre, il Genoa innanzitutto, impresso nella memoria attraverso ore e ore di video e poi rimandate «live» ad un Napoli che non può arretrare, che osserva da lontano da Roma e sente il fiato sul collo della Fiorentina, che dovrà procedere incurante delle altre e però curando in maniera maniacale il proprio vissuto: «Verrà al San Paolo un’avversaria totalmente serena ed io ho spiegato le insidie di questo match. Nessuna novità, perché nel campionato italiano va così, non esistono sfide semplici, né interlocutori deboli: c’è un livello alto di competizione e il Genoa rientra tra le antagoniste organizzate, reduce da un ottimo periodo, in cui ha offerto ottime risposte. Ora tocca a noi» .
LA CARICA – Si (ri)gioca e mentre l’eco del «Liberty» s’è andato attenuando, il calendario è divenuto un frullatore: il Genoa stasera, lo Swansea giovedì, il Livorno domenica e l’acido lattico che tracima nella Castelvolturno – per consuetudine, ormai – liberata dall’abitudine del ritiro. De Laurentiis è lì, una passeggiatina, una chiacchierata con Benitez e il messaggio subliminale da lasciare al Napoli che si (ri)presenta stamani; però poi c’è comunque la vigilia, depurata pure dalla conferenza stampa, riassunta in ciò che Rafa consegna al proprio universo attraverso il sito: «Noi dovremo essere bravi come lo siamo stati sino ad ora: e affinché ciò accada, sarà utile dare continuità al gioco ed ai risultati. Ci attende un Genoa che costituisce un problema, che rappresenta un elevato coefficiente di difficoltà. Verrà qui per far la propria partita e noi dovremmo fare la nostra» .
RITOCCHI – Mica due, tre: la soglia della «rivoluzione» è nei fatti, rispetto allo Swansea; fuori Rafael e dentro Reina; poi ricompaiono Fernandez, Albiol e Ghoulam in difesa; e a centrocampo c’è posto per Jorginho e Behrami; e tra la linee Mertens è un filino avanti ad Insigne; e c’è sempre un Pandev che scalpita. Ma chiunqe ci sia: «Intensità, ragazzi» . Testa, gambe, cuore…
Fonte: Corriere dello Sport
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro