NYON – Un ragazzo con la maglia di Higuain lo ha aspettato per oltre 4 ore insieme al papà e alla nonna. Abita a pochi chilometri dalla sede della Uefa, a Nyon, sul lago di Ginevra e, saputo che l’allenatore della sua squadra del cuore avrebbe partecipato all’Elite Club Coach Forum, dalle 15 in poi ieri si è messo davanti alla porta d’ingresso festeggiando poco prima di cena il suo trionfo: autografo con foto dopo un coro d’amore per Don Rafé che ha risposto sorridendo. «I napoletani mi amano – ha detto il tecnico spagnolo – e mi fa molto piacere. Si tratta di una tifoseria fantastica. Per l’affetto che sa trasmettere alla sua squadra la paragono solo a quella del Liverpool» . Due vittorie in altrettante partite ufficiali con il primo posto in classifica e il miglior attacco del torneo: l’inizio di stagione dell’ex allenatore del Chelsea sotto il Vesuvio è stato strepitoso, ma per carattere Rafa è uno che preferisce non esaltarsi e non esaltare troppo i suoi singoli. Neppure quel fenomeno di Hamsik che dopo 180′ è già capocannoniere con 4 reti. «Marek è importante per noi e fortissimo, ma nella mia mentalità la squadra viene prima dei singoli. Se Hamsik ha fatto bene, il merito è di tutti quelli che lo hanno reso possibile» . Con lo slovacco a Verona ha brillato anche la stella di Higuain, l’argentino che ha raccolto senza paura l’eredità di Cavani. Il Pipita come Benitez si è fatto subito amare. Dai tifosi, ma anche dal suo tecnico: «E’ un professionista incredibile e ha la mentalità del grande campione perché lavora tanto per gli altri e si è inserito perfettamente nel gruppo. Vedrete che farà bene» . Sono l’ex Real e Marekiaro l’assicurazione di Don Rafé verso una stagione da protagonista, un’annata nella quale la gente di Napoli chiede almeno un trofeo.
SCUDETTO E COPPA – «Chi non salta bianconero è» , gli hanno urlato un paio di tifosi quando Conte se n’era andato da pochi istanti. E lui, sempre fedele al suo credo che gli impone di evitare proclami, ha ripetuto quello che sostiene dal giorno della sua presentazione ufficiale: «La Juventus è forte, ma il campionato non sarà un testa a testa tra noi e i bianconeri. Ci sono altre squadre forti che sul mercato grazie a buone operazioni hanno raggiunto un ottimo livello. Ci sarà da lottare con tutti fino alla fine» . Impossibile anche farlo sbilanciare sull’obiettivo della stagione: meglio il tricolore o la Champions League? «Questa è una domanda trappola e non ci casco. Io penso a vincere la prossima partita contro l’Atalanta e poi a quella successiva. Ogni incontro è importante e non possiamo pensare che uno sia più importante dell’altro. All’esordio in Champions penseremo dopo l’Atalanta» . Una cosa però l’ha già capita: Napoli trasmette una passione incredibile e dopo il 4-2 al Chievo lo ha provato nuovamente sulla sua pelle: «Questo è un grande pubblico ed è un onore rappresentare la nostra gente e la mia società qui all’Uefa. A Napoli devo solo stare un po’ attento al mangiare. Sono stato a Posillipo: la mozzarella è buonissima, ma ne mangio troppa…» . Sorrisi e foto.
CASO CANNAVARO – Mister 10 trofei ha però chiuso tornando serio quando il discorso è scivolato su Paolo Cannavaro, in panchina in questo inizio di stagione. Da capitano a riserva complice l’acquisto di Albiol. Benitez ha dribblato con stile: «La stagione sarà lunga e giocheremo due incontri a settimana. La parola d’ordine sarà turn over e vedrete che ci sarà spazio per tutti. L’importante sarà farsi trovare pronti e continuare a lavorare per migliorarci. Possiamo crescere molto» .
Fonte: Corriere dello Sport
La redazione
F.G.
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