Della cosa meglio non parlare ancora. Meglio fare i vaghi. Rimanere al coperto e covare la magnifica idea in silenzio, con noncuranza che però non può non apparire sospetta. «Il Borussia Dortmund? Figuriamoci se ci pensiamo. Quella sera ci sarà bisogno del 101 per cento. Ma adesso c’è il Parma», e Benitez aggrotta le sopracciglia. Poi esagera: «Ogni gara è importante, magari poi lo è anche quella dopo con l’Arsenal. Prima c’è il campionato, questo ciclo difficile, poi pensiamo alla Champions». Bum. Gli importa eccome. Della Champions e del Borussia. Perché per martedì prossimo il Napoli ha in programma, e in animo, lo scherzo che renderebbe fantastica questa parte iniziale della stagione. Rafone fa da testimonal alle montagne della Val di Sole, alla centinaia di chilometri di piste già innevate che si preparano ad accogliere frotte di turisti. «Ma non me: da giovane non sciavo. Al massimo facevo il pupazzo di neve per le mie bambine. Avevo paura di farmi male». Non proprio una battuta da spot per le settimane bianche, questa. Ma Benitez è così. A Castelvolturno, anche se nessuno lo ammetterà neppure sotto il supplizio della ruota, hanno iniziato a scrutare la classifica e a coccolare l’idea del colpaccio in Germania. I motivi sono due: mettere in tasca gli ottavi con un turno d’anticipo e, di conseguenza, concentrarsi al cento per cento fino a febbraio solo sul campionato e sulla rincorsa a Roma e Juventus. Non male come piano. Benitez, ovvio, frena: «Il nostro obiettivo è solo quello di arrivare a dieci giornate dalla fine del campionato ed essere ancora in corsa per lo scudetto. A tutto il resto non pensiamo». Battere il Parma di Cassano è il viatico migliore per affrontare il turno di Champions. «Ho parlato a lungo con i ragazzi in questi giorni e continuerò a farlo adesso che riavrò tutti a disposizione: quello che ho visto nei primi minuti con la Juventus non va bene. Ci sono state due o tre cose da non ripetere più, degli errori grossi. E pensare che siamo la squadra che nei primi 15 minuti segna più gol: ma ci sentiamo pronti ad affrontare questo ciclo che ci attende». Una pagina (nera) da girare alla svelta. Rafa spiega. «Siamo sempre al 75% perché ho sempre poco tempo per lavorare durante la settimana, perché non è mai facile crescere quando giochi due partite ogni quattro giorni. Per questo dico che Roma e Inter hanno dei vantaggi». Un diagramma della crescita del Napoli che da più di un mese si è bloccata: gli azzurri sono al 75% per cento (parole del tecnico spagnolo) dal 4-0 con il Livorno. Erano al 73% per cento dopo il blitz a Milano e al 74% dopo il Genoa. «Stiamo pensando a molte cose, anche a cambiare modulo. Ma in Italia non c’è pazienza: sono qui da quattro mesi e ogni settimana devo fare i conti con tanti imprevisti. Lo diceva un mio amico: in Inghilterra agli allenatori viene dato più tempo per le novità, sei mesi ma anche un anno». Il mercato di gennaio si avvicina. «Me ne accorgo dai nomi sui giornali. Quanti ne avete fatti? 100 in estate più 50 adesso. Chiederò una deroga alla Lega per ampliare la rosa. Qualcuno prenderemo ma non posso dirvi neanche il ruolo. Se dicessi che voglio un portiere, come reagirebbero Reina, Rafael e Colombo?». Altra risata. Saluta tutti con un sorrisetto malizioso e raggiunge la squadra che, stranamente, si allena di pomeriggio e sotto gli occhi della stampa. Ci sono anche Higuain e il resto dei nazionali rientrati dalla rispettive selezioni. C’è pure Hamsik alle prese con un un dolore al piede con la Slovacchia: «Ma non è niente di particolare», rassicura Rafa.
Fonte: Il Mattino
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