Nel calcio ci sono strade che si incrociano, si dividono e poi tornano ad incrociarsi di nuovo. E lo fanno nei modi più inaspettati. E se questo incontro, dopo tanti anni, avviene con una coppa davanti, ecco che il contorno, il background che incornicia la sfida sul campo, si fa molto interessante. Ma veniamo al dunque. L’incontro, la rèunion, o come preferite chiamarla, è quella tra Rafa Benitez e Eduardo Macia. Il primo, come tutti ben sapete, è l’allenatore del Napoli. Il secondo invece è il direttore tecnico della Fiorentina, nonché braccio destro del ds Pradè.
Cosa hanno in comune? Più o meno sette anni vissuti assieme. Tutto comincia a Valencia. Siamo nel 2001 e mentre Napoli e Fiorentina si avviavano entrambe verso il fallimento, Macia, allora 27enne, è tra coloro che a Valencia decidono di affidare la panchina a Rafa Benitez. Quello che accadrà negli anni valenciani è storia nota. Dopo anni di dominio Real-Barça e prima di un nuovo dominio Real-Barça, il Valencia vince la Liga, per ben due volte, e la Coppa Uefa. Tutto in soli tre anni di collaborazione.
Finita l’esperienza spagnola Benitez decide di volare a Liverpool, dove al primo colpo vincerà la Champions nell’incredibile finale contro il Milan. A dire la verità il buon Rafa avrebbe voluto portare con sè anche Macia, ma il dirigente preferì restare a Valencia. Lo sbarco del dirigente in Inghilterra avverrà un anno dopo. E qui il connubio Benitez & Macia dura altri quattro anni, proficui dal punto di vista tecnico, un po’ meno da quello dei risultati.
L’asse spagnolo si interrompe nel 2010. Benitez lascia il Liverpool e Macia, dopo la difficile collaborazione con Hodgson, farà altrettanto dopo sei mesi. Da allora le strade dei due non si rincontreranno più. Macia vola in Grecia, all’Olympiacos. Benitez passa dall’Inter al Chelsea, continuando a fare incetta di trofei. Poi l’Italia. Nel 2011 Macia viene ingaggiato dalla Fiorentina. Rafa è a spasso, dopo l’esperienza agrodolce a Milano. E mentre il dirigente comincia a ricostruire la Fiorentina, reduce da diverse annate sottotono, l’allenatore ha il tempo di portare il Chelsea a vincere l’Europa League, recuperando una squadra che sembrava a pezzi dopo la Champions vinta l’anno precedente.
Quest’estate Benitez arriva a Napoli. Quasi un anno dopo la sfida con l’ex “socio” Macia per la Coppa Italia. Nel mezzo la dimostrazione da parte di entrambi ti grande conoscenza di calcio. Borja Valero, Callejon, Rodriguez, Albiol, Giuseppe Rossi, Higuain. Sono loro i nomi che dal campionato spagnolo sono arrivati in Serie A anche grazie all’occhio lungo e alle capacità sul mercato di Benitez & Macia. La ricostruzione di due squadre come Napoli e Fiorentina, tornate nel calcio che conta dopo un fallimento, passa anche e soprattutto da loro. E l’invasione spagnola della nostra Serie A, con tutto ciò che ne deriva. Un calcio offensivo, giocatori dai piedi buoni e, perché no, anche un po’ più di spettacolo. E la Spagna, a Napoli e Firenze, non significa più corrida, paella e Sagrada Familia, ma dopo la venuta di Benitez & Macia anche grandi allenatori e grandi dirigenti.
Servizio a cura di Giancarlo Di Stadio
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