NAPOLI – Avrà sicuramente la situazione sotto controllo perché Benitez è difficile che perda la calma. Ma il ko di Parma lascia davvero l’amaro in bocca e dimostra che il Napoli deve ancora lavorare tanto, se nel giro di una settimana domina la Juve e subisce passivamente una squadra di livello nettamente inferiore. Una delle virtù di Rafa è proprio quella di analizzare con serenità quanto succede all’interno del gruppo e porvi rimedio. Un rimedio quanto mai necessario perché il problema è sempre lo stesso: troppi alti e bassi, con il rendimento che cala contro le “piccole”.
Don Rafa comunque avrebbe già individuato i malesseri: questione di maturità, di organico, di testa più che di gambe. E per quello neanche dopo Parma, si scompone: «Abbiamo una squadra di qualità che ha i suoi punti di forza e le sue debolezze. Dobbiamo eliminare i punti deboli e a Parma non ne siamo stati capaci. Ma io sono fiducioso e ritengo positivo il cammino sin qui fatto. Resta il dispiacere, quello sì».
Per Benitez, quindi, è un problema di mentalità. Di maturità. Di un processo quasi fisiologico di crescita per arrivare a quella continuità di rendimento tanto inseguita e mai raggiunta. Ha ribadito ieri l’allenatore sul suo sito internet, aggiornato peraltro in tre lingue (italiano, spagnolo, inglese): «Quest’anno abbiamo cambiato tante cose, io credo che questo sia un percorso da fare per arrivare alla mentalità vincente in ogni gara. Questa è la strada che bisogna compiere e questo è l’obiettivo che io voglio raggiungere».
E per farlo, preferisce usare il dialogo piuttosto che sbattere i pugni sul tavolo. Con qualcuno ha già parlato a caldo e spiegato talune cose. Con gli altri, lo farà oggi. Con Higuain e Callejon, non c’è bisogno. Sono uomini suoi e fin troppo professionali per creare un caso per una sostituzione. Basta poco per intendersi. E poi, per lui sono tutti sullo stesso piano. Non esistono intoccabili.
Benitez ha le idee chiarissime sul futuro prossimo del Napoli ed è soddisfatto del rendimento avuto finora seppure con qualche sbandata di troppo: «Continuo a ritenere la stagione positiva, ma chiaramente manca qualcosa che con il tempo e la crescita dovremo acquisire. Adesso proseguiamo a lavorare e cercheremo di ottenere il massimo da questo finale di stagione». Che poi vale a dire, vincere la Coppa Italia e chiudere a testa alta questo campionato magari consolidando la terza posizione che comunque apre una porta alla Champions League. Con il Mondiale in Brasile, i preliminari inizieranno anche più tardi, intorno al 20 agosto, per cui non ci sarà neanche tutto questo handicap.
A Benitez, invece, preme sollecitare De Laurentiis e Bigon ad intervenire tempestivamente e opportunamente nel prossimo mercato estivo in modo da assortire al meglio la rosa ed evitare che taluni elementi giochino oltre quaranta partite come è avvenuto per Callejon (45), Insigne (45), Higuain (43), Albiol (42), Mertens (41) ed Inler (40).
Intanto dopo aver elogiato coram populi Duvan Zapata s’appresta a verificare lo stato di forma di Mesto e Zuniga in modo da concedere qualche turno di riposo ad Henrique e Ghoulam. O anche quello di Behrami. Al rush finale, il tecnico spagnolo vorrebbe arrivare con l’organico al completo ed in una condizione ideale per effettuare lo sprint. Rimane un suo cruccio, il recupero psicofisico di Marek Hamsik. Finora lo slovacco ha collezionato trentasei presenze e non va a bersaglio da circa cinque mesi. Ma la stima nel calciatore resta intatta e spera che quanto prima si sblocchi in zona gol in modo da fargli recuperare anche autostima.
Non sarà la sconfitta di Parma a spingere Benitez verso soluzioni drastiche anche perché dopo improvvisi ed inspiegabili appannamenti, il suo Napoli ha saputo sempre rialzarsi. Senza peraltro dover far ricorso al bastone. Don Rafa sa come stimolare i suoi ed invitarli al pronto riscatto. Già con la Lazio.
Don Rafa comunque avrebbe già individuato i malesseri: questione di maturità, di organico, di testa più che di gambe. E per quello neanche dopo Parma, si scompone: «Abbiamo una squadra di qualità che ha i suoi punti di forza e le sue debolezze. Dobbiamo eliminare i punti deboli e a Parma non ne siamo stati capaci. Ma io sono fiducioso e ritengo positivo il cammino sin qui fatto. Resta il dispiacere, quello sì».
Per Benitez, quindi, è un problema di mentalità. Di maturità. Di un processo quasi fisiologico di crescita per arrivare a quella continuità di rendimento tanto inseguita e mai raggiunta. Ha ribadito ieri l’allenatore sul suo sito internet, aggiornato peraltro in tre lingue (italiano, spagnolo, inglese): «Quest’anno abbiamo cambiato tante cose, io credo che questo sia un percorso da fare per arrivare alla mentalità vincente in ogni gara. Questa è la strada che bisogna compiere e questo è l’obiettivo che io voglio raggiungere».
E per farlo, preferisce usare il dialogo piuttosto che sbattere i pugni sul tavolo. Con qualcuno ha già parlato a caldo e spiegato talune cose. Con gli altri, lo farà oggi. Con Higuain e Callejon, non c’è bisogno. Sono uomini suoi e fin troppo professionali per creare un caso per una sostituzione. Basta poco per intendersi. E poi, per lui sono tutti sullo stesso piano. Non esistono intoccabili.
Benitez ha le idee chiarissime sul futuro prossimo del Napoli ed è soddisfatto del rendimento avuto finora seppure con qualche sbandata di troppo: «Continuo a ritenere la stagione positiva, ma chiaramente manca qualcosa che con il tempo e la crescita dovremo acquisire. Adesso proseguiamo a lavorare e cercheremo di ottenere il massimo da questo finale di stagione». Che poi vale a dire, vincere la Coppa Italia e chiudere a testa alta questo campionato magari consolidando la terza posizione che comunque apre una porta alla Champions League. Con il Mondiale in Brasile, i preliminari inizieranno anche più tardi, intorno al 20 agosto, per cui non ci sarà neanche tutto questo handicap.
A Benitez, invece, preme sollecitare De Laurentiis e Bigon ad intervenire tempestivamente e opportunamente nel prossimo mercato estivo in modo da assortire al meglio la rosa ed evitare che taluni elementi giochino oltre quaranta partite come è avvenuto per Callejon (45), Insigne (45), Higuain (43), Albiol (42), Mertens (41) ed Inler (40).
Intanto dopo aver elogiato coram populi Duvan Zapata s’appresta a verificare lo stato di forma di Mesto e Zuniga in modo da concedere qualche turno di riposo ad Henrique e Ghoulam. O anche quello di Behrami. Al rush finale, il tecnico spagnolo vorrebbe arrivare con l’organico al completo ed in una condizione ideale per effettuare lo sprint. Rimane un suo cruccio, il recupero psicofisico di Marek Hamsik. Finora lo slovacco ha collezionato trentasei presenze e non va a bersaglio da circa cinque mesi. Ma la stima nel calciatore resta intatta e spera che quanto prima si sblocchi in zona gol in modo da fargli recuperare anche autostima.
Non sarà la sconfitta di Parma a spingere Benitez verso soluzioni drastiche anche perché dopo improvvisi ed inspiegabili appannamenti, il suo Napoli ha saputo sempre rialzarsi. Senza peraltro dover far ricorso al bastone. Don Rafa sa come stimolare i suoi ed invitarli al pronto riscatto. Già con la Lazio.
Fonte: Corriere dello Sport
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