CASTELVOLTURNO – Segni particolari: meraviglioso. Però ora che il gioco si rifà subito duro, bisogna rimettersi a truccarsi: la Grande Bellezza è sempre e non può essere (come dire?) sporcata qua e là, tra la sana Provincia e le amnesie occasionali, tra prestazioni fashion e passeggiatine da sbrindellati. Sassuolo-Napoli, per capire se le lacrime di gioia (per la finale in coppa Italia), hanno rigato il rimmel.Un girone fa, Benitez, il primo calo di concentrazione.
«Nel calcio può succedere di tutto e quel giorno ce ne fu conferma. Come con l’Atalanta. Ma stavolta voglio che sia una partita diversa e su questo concetto abbiamo lavorato».
Le piccole vi fanno male.
«Abbiamo sbagliato con Udinese e Bologna, quando eravamo in vantaggio. E’ andata in maniera diversa a Bergamo: la chiave è nella mentalità, la concentrazione. Siamo contenti di ciò che abbiamo fatto ma non ci basta: vincere con il Sassuolo darebbe più fiducia per lo Swansea».
L’approccio, in genere si dice così.
«Ma ho visto le statistiche e siamo la squadra che ha fatto più gol nei primi quindici minuti. Vuol dire che riusciamo spesso, non sempre».
In cosa dovete migliorare?
«Gli allenatori sono eterni insoddisfatti: con la Roma è stato un match favoloso, ma possiamo migliorare la fase difensiva e potevamo segnare anche qualche gol in più».
Gliene mancano tanti.
«E Reina ha dovuto sottoporsi a lavoro specifico. Però vedremo».
Henrique è una possibilità?
«Ha bisogno di tempo, ma ha qualità; non è ancora al 100% però ha assaporato l’atmosfera del san Paolo».
La vittoria sulla Roma ha rappresentato un messaggio per le altre?
«Positivo, direi: c’è stata qualità, la conferma che possiamo far bene. Gli interpreti sono i giocatori, l’allenatore non deve disturbare troppo, e se Higuain, Callejon e Inler giocano bene, lasciamo che facciano la differenza».
Siete impegnati su tre fronti: priorità?
«Il campionato, perché vogliamo la qualificazione in Champions. Poi penseremo all’Europa League. Ma adesso penso al Sassuolo, non possiamo sbagliare, perché un successo ci consentirà di credere nel secondo posto. E’ una prova di maturità per tutti».
La sorpresa è Callejon.
«Non per me. Ho parlato con lo staff della Nazionale spagnola, lo stanno seguendo».
Mesto va di corsa e può rientrare prima del previsto .
«Tempo fa ho parlato con Bigon, gli abbiamo offerto un nuovo contratto. E’ vicino al recupero ed è professionista al 110%».
L’hombre del partido è Higuain…
«Non solo per i gol, ma per l’impatto che ha sulla squadra. E devo dire che ci sono altri che vanno citati: Fernandez è giovane, bravo ed ha voglia di imparare. E’ costato non so quanto meno di altri titolari di serie A e sta facendo bene».
La politica non cambia.
«Qui ci sono giocatori di valore e altri sono in giro: Vargas a me piace, ha talento, ma era difficile trovar spazio nell’anno del Mondiale e il Valencia è un’opportunità per giocare».
A proposito: il suo predecessore, Mazzarri, ha dichiarato (ironicamente…!?) che De Laurentiis, citandolo, mostra d’essere ancora innamorato di lui. Sarà mica geloso, Rafa?
«Non parlo dei colleghi».
Fonte: Corriere dello Sport
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