L’ha vissuta alla sua maniera, come negli ultimi tempi. Non più serafico ma teso e sbraitante, in piedi e raramente seduto. Al terzo gol Benitez si è finalmente sciolto, ha ritrovato il sorriso e la chiusura è stata in discesa, con tanto di giro di campo. E negli spogliatoi s’è messo a parlare anche in napoletano, ricordando un antico modo in cui si dice ascensore: «’O tram a muro: bellissima». Sulla vittoria: «Sapevamo che ci sarebbe stato da soffrire e così è stato. Non abbiamo fatto un grande primo tempo, meglio la ripresa. Era importante vincere, ci siamo riusciti e alla fine questo è quello che conta». Rafa accetta domande e critiche, replica con concetti fermi senza mai scomporsi. «Certo che teniamo alla coppa Italia: è una manifestazione importante, probabilmente tutte le big non la molleranno e proveranno a vincerla. Noi siamo tra quelle squadre che vogliono portare il trofeo a casa, non vedo il motivo per il quale dovremmo snobbare la coppa Italia». Anche perché, con il campionato ormai “andato”, restano da collocare in bacheca la Coppa tricolore e l’Europa League. «Ricordate: vincere aiuta a vincere e poi aumenta il livello di esperienza. Questi match di Coppa aiutano a crescere anche a livello europeo. L’idea era fare un altro tipo di turnover, poi con lo staff abbiamo cambiato. È stato un turnover parziale, segno appunto che non intendiamo mollare niente». Sfilza di giudizi del tecnico spagnolo sui singoli: «In chiave campionato, ad esempio, il rientro Hamsik è molto positivo. Avete visto Reveillere? Ha moltissima qualità in attacco, dopo quattro mesi che era fermo ha dimostrato quello che può dare. Ha piedi buoni e continuerà a darci una grossa mano. E Radosevic? Ha dimostrato personalità e fatto quello che doveva fare. Bene Insigne, il secondo gol consecutivo lo aiuterà non poco. Callejon migliora di partita in partita, è tra quelli che riposano di meno perché è molto prezioso nei nostri schemi. E lo sarà fino al termine della stagione». Questione mercato: le trattative del Napoli, dopo due settimane, finora non si sono concretizzate. Risposta secca ma chiara, illuminante: «Il presidente ha fatto una promessa e ora nei prossimi giorni mi aspetto qualcosa». Dal generale al particolare: serve forse un difensore veloce visto che contro attaccanti rapidi il reparto va sempre in difficoltà? «Il problema non sono gli avversari veloci che ci fanno gol, il problema siamo noi che perdiamo palla troppo spesso. Bisogna correggere questa lacuna. Come? Curando meglio la nostra fase attiva, cioè il possesso palla»
Fonte: Il Mattino
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