Do you remember, Rafa? Il tempo è un galantuomo e ha cicatrizzato qualsiasi ferita e in quest’Inter-Napoli che si staglia all’orizzonte non ci sono veleni, né rivincite che covano in quell’erba del vicino che proprio più verde non sembra. Il passato è un’ombra ormai dissolta, una scheggia frantumatasi nella memoria, però in quella Cattedrale del calcio che sta per spalancarsi la dottrina è nel «sin prisa, sin pausa», senza alcuna fretta e senza neppure la possibilità di fermarsi: perché il Napoli ch’è ripartito – tra il Sassuolo, lo Slovan Bratislava e il Torino – ha una dimensione da riconquistare senza paura. Do you remember?
Benitez, alcuni dei suoi calciatori hanno ricominciato a parlare di scudetto.
«Mentre io penso alla partita che verrà: è questo il mio modo di fare da sempre. Però penso che una eventuale vittoria ci darebbe ulteriore coraggio, maggior fiducia».
E’ una partita diversa dalle altre?
«E’ una sfida contro una tra le squadre più forti del campionato, che Mazzarri ha riconquistato seguendo le proprie idee. E’ vero che non stanno attraversando un gran momento, ma è anche indiscutibile che la qualità ai nerazzurri non manchi».
La presenza di De Laurentiis a Castelvolturno conduce, dritto, al discorso-contratto.
«Ma il presidente è venuto a salutarci per congratularsi con noi, dopo le ultime vittorie. Era questa la cosa più importante. Di rinnovo si parlerà più in là. Adesso abbiamo un ciclo di quindici partite, fino a gennaio, che meritano la nostra massima attenzione».
Che Inter s’aspetta?
«Una avversaria che lotterà sino alla fine, in una gara intensa in cui loro vorranno riscattarsi e noi vogliamo dar continuità ai nostri risultati. Una quarta affermazione servirebbe per infonderci ulteriore stima e confermare che possiamo giocarcela contro chiunque».
A chi tocca la pressione?
«Più a loro che a noi. Ma il Napoli vuole dimostrare che possiede una sua mentalità».
Della sua Inter non è rimasto nulla.
«All’epoca c’erano quindici calciatori oltre i trenta anni, mi sembra anche normale».
Perdete Gargano…
«E spiace rinunciare ad un calciatore che per farsi trovare pronto ha rinunciato alla Nazionale. Proveremo a vincere anche per lui. Ma non chiedetemi indicazioni sulla formazione, decido solo all’ultimo momento».
Chi la farà la partita?
«Noi possiamo attendere e cercare il possesso. Come loro. Andiamo in campo e vediamo cosa succede. Ma noi siamo in grado di vincere ovunque e sono tranquillo, anche se dall’altra parte ci sono così tante individualità. Non è certo semplice giocare in casa dell’Inter e di questa Inter, ma il Napoli è pronto a giocarsela».
Dall’Europa è tornato un Hamsik bello carico.
«Ma mi fa sorridere la storia del falso nueve, di questa sua collocazione nella nazonale slovacca , c’è chi dice che devo spostarlo di qua, chi dice che devo metterlo di là…».
Un tormentone che le farà di certo compagnia sa bene qual è …
«Ma certo che sì: ero pronto alle domande sul contratto. Dimenticate che io sto qua tutto il giorno, che sento e parlo con De Laurentiis sempre. Ora abbiamo questi due mesi importantissimi, non fissiamo scadenze. Io sono completamente immerso nelle sfide che ci aspettano».
Fonte: Corriere dello Sport
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