Tre giornate per trovare la vetta della serie A. Rafa Benitez è felice, ma non tanto: ha tremato, per un po’, al cospetto del bunker dell’Atalanta. La sua soddisfazione è nascosta chiaramente dai patemi. Però il tecnico spagnolo alla fine delle prima serata non proprio solo di luci e fuochi d’artificio della sua avventura a Napoli il sorrisone lo ritrova. Eccome se lo ritrova. «Abbiamo vinto schierando tanti giocatori nuovi, sapevamo che avremmo un po’ sofferto, ma abbiamo una rosa importante e tutti sanno di essere importanti e di avere la mia fiducia». Un sospiro di sollievo al primo gol della coppia dei Galacticos. «È stata una partita complicata, non è mai facile attaccare quando c’è una squadra che si difende così bene come ha fatto l’Atalanta. Spesso siamo andati in difficoltà ma nessuno mi dice che non sarebbe successo lo stesso anche con altri giocatori in campo. Di sicuro dopo le prove con le nazionali in giro per il mondo, bisogna sempre cambiare qualcosa, è inevitabile». Tolto il macigno dalla scarpa, ritrova subito il sorriso al pianoforte. Il tecnico torna sul pezzo. La differenza non sta nel cosa ha cambiato la partita ma nel come. «Sono soddisfatto della prova di Hamsik, credo che uno come lui possa essere determinante anche se gioca trenta minuti. Ma la chiave del successo di ieri sera è la consapevolezza che ognuno dei miei giocatori ha nei propri mezzi. Io sono soddisfatto parzialmente. So bene che bisogna fare meglio tante cose. Lavoreremo ancora tanto». È primo in classifica: ci ha impiegato meno di venti giorni per riuscire in quello che con l’Inter e con Moratti ha solo assaporato. «Il campionato si vince a maggio, non dopo tre partite. Poi le cose da migliorare sono tante, la gara l’ho vista anch’io e so bene che dobbiamo ancora crescere». Ha spodestato dal trono italiano la Juventus: un primato che la squadra di Conte deteneva in solitario dall’aprile del 2012, da ben 525 giorni senza mai perdere la testa della classifica. «Felice? Non ci penso – ripete – ma siamo sulla strada giusta. Questi tre punti sono davvero preziosi». Non c’è solo Gonzalo da esaltare. Ma anche l’altro Real, Callejon. «È un giocatore importante, con caratteristiche diverse da quelle di altri. In partite del genere è assai importante poter gettare nella mischia attaccanti che hanno movimenti così imprevedibili e quando gli avversari offrono così pochi spazi. Poi lui fa la differenza soprattutto quando trova rivali un po’ stanchi». Un primo posto in solitario. Senza farsi illusioni e mantenendo i piedi per terra. «Non temo l’entusiasmo della città. I tifosi sono un’arma in più che ci darà una mano nei momenti chiave della stagione». Il turnover lo promuove a pieni voti: «Ha vinto la rosa, ha vinto Mesto, ma anche Armero e tutti gli altri. Giocatori che saranno importanti per tutto il campionato. Ho un gruppo di 18 giocatori, e questo è assai importante». Pensa al Borussia Dortmund. «Sarà una partita difficilissima, vincere è importante per la fiducia in noi stessi. Hanno vinto 6-2? Mercoledì sarà un’altra storia».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
S.D.
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