Niente applausi per l’ultima di Rafa. Ma neppure fischi o contestazioni. Nulla di nulla. A fine gara il discorso di Benitez alla squadra è breve e pieno di affetto. Non può rimproverare nulla ai suoi giocatori, non riesce a rimproverare niente a Higuain (anzi lo conforta e si complimenta per la sua prestazione) e neppure a Ghoulam per la sua ingenuità che è costata l’espulsione. Il tecnico spagnolo andrà via questa mattina, resta solo il dubbio se prenderà il volo direttamente per la Spagna a curare da vicino i suoi interessi ed il suo futuro o tornerà a Liverpool ad affogare la sua delusione in famiglia per qualche giorno. Qui lascerà De Laurentiis a fare i conti con i 40 milioni svaniti non certo ieri ma nei giorni delle disfatte di Empoli, Torino, Verona, Parma e così via in una lista lunghissima. L’allenatore che andrà a guidare la squadra più epica del pianeta e che magari accoglierà la stampa del posto con frasi immortali, tipo«spalla a spalla» oppure «se usciamo dalla Champions non sarà una tragedia»lascia dopo due anni. E no, uscire dalla Champions è molto di più di una tragedia sportiva per questo Napoli: lo era ad agosto e lo è ancor di più in questa ultima domenica di maggio. Questo è quanto si apprende dall’edizione oderna de Il Mattino.
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